MARIA ANTONIETTA D'ASBURGO LORENA
E’ di questa giovanissima regina il volto scolpito in questo camino.
Molto facile (per via della sua inconfondibile acconciatura***) è stato identificare queste sembianze con quelle dell’ultima vera regina di Francia, la quale, costretta all’età di 14 anni al matrimonio con il giovanissimo delfino francese Luigi XVI, fu oggetto dal popolo francese di tutte le maldicenze possibili nel suo primo periodo di regno (e che volevate aspettarvi da una bambina strappata alla sua terra e costretta a vivere tra le migliaia di cicisbei che frequentavano la reggia di Versailles?) per poi riscattarsi prima e durante la rivoluzione, sino ad essere ghigliottinata a 38 anni, peraltro senza prova alcuna, dai giudici del Tribunale rivoluzionario. Fu l’ultima regina del cosiddetto “Ancien Régime”. Devo dire che il popolo francese, dopo la sua morte, in qualche modo la riscattò, in qualche caso, addirittura, la incensò, come nel caso di colui che questo camino ha commissionato. Insomma, in qualche modo, qualche decennio dopo la sua esecuzione, “L’Austriaca” (così fu chiamata al suo giungere a Versailles) divenne quasi una eroina. Come son fallaci, e mobili, i sentimenti del popolo!!
Il nostro camino è stato senz’altro disegnato da un architetto francese (le “mode” italiane erano del tutto lontane da queste linee e da queste rigorosamente galliche modalità costruttive) mentre la fattura la giudico senz’altro italiana (lunense) vista la presenza di varie lavorazioni in leggero sottosquadro che in genere solo gli scultori di scuola italiana sapevano fare.
Il nostro monumentale camino è, chiaramente, un RARISSIMO “pezzo unico”, un’opera, cioè, disegnata e scolpita su specifica ed unica commissione e proprio per questa sua UNICITA’ non si rifà ad elementi stilistici consolidati, non è né Luigi XIV, né Luigi XV (stili precedenti la sua nascita) e neppure Carlo X o Luigi Filippo, che erano, questi ultimi, gli stilismi dominanti nei decenni 1830-50 in cui il nostro camino nascerà. Il “Nostro” gode di una libertà di forma rarissima a trovarsi perché anche negli esemplari eseguiti “su commissione”, quasi sempre un imprimatur stilistico, magari più o meno evidente, saltava fuori, pareva impossibile non sentire una qualche influenza. In ogni caso, poiché dovevamo inserirlo in una sezione del nostro sito, beh, io e mio figlio Enrico abbiamo ritenuto di inserirlo nella sezione Luigi XVI, l'unica sezione che faccia parte del "Generale Sentire Neoclassico". Quest'opera non rispecchia perfettamente lo stilismo Luigi XVI, diciamo così che ce ne fa respirare il profumo. EPPOI, SCUSATE, MA IL RE LUIGI XVI ERA IL MARITO DELLA NOSTRA MARIA ANTONIETTA, AVRA' BEN QUALCHE DIRITTO SULLA NOSTRA SCULTURA, NON TROVATE?!
Nota riguardante il concetto di “PEZZO UNICO”: Ci tengo a sottolineare quanto la UNICITA’ di un caminetto che sia stato immaginato, desiderato, richiesto, progettato, disegnato e scolpito IN UNICO E PERSONALISSIMO ESEMPLARE ABBIA UN VALORE INCREDIBILMENTE PIU’ ALTO rispetto ad altri camini (compresi quelli antichi, ovviamente) costruiti in serie, magari piccole, ma sempre in serie..
PROVATE A PENSARE al cliente che cerca di spiegare al “designer” del tempo (in genere era il suo architetto..) cosa lui avrebbe desiderato di esprimere in quel camino.. I temi erano i più vari, andavano dall’esaltazione del proprio mestiere al ricordo di un personaggio (come nel nostro caso), al proprio sentire politico, all’appartenenza ad una associazione più o meno segreta (la Massoneria, ad esempio, era molto gettonata in campo di sculture “personalistiche”) e così via..
PROVATE A PENSARE che l’architetto avrebbe dovuto dapprima fare un disegno generale che venisse approvato dal committente, poi, una volta ottenuto il placet, era necessario fare tanti (una decina circa, a seconda dei casi) disegni dei vari particolari in marmo che lo scultore avrebbe dovuto realizzare..
PROVATE A PENSARE che poi tutti questi disegni, eseguiti a china su robusta carta oleata, andavano consegnati e spiegati allo scultore (in questo caso, molto probabilmente, la consegna con le “istruzioni” è avvenuta a 1000 chilometri da Parigi).
PROVATE A PENSARE che, una volta terminata la fattura scultorea, tutte queste parti in marmo andavano imballate con paglia e sistemate in cassette di legno, portate al porto di Carrara, imbarcate e da lì approdate in un porto della Costa Azzurra, dal quale porto, poi (e qui stanno gli sforzi più importanti, davanti ai quali le fatiche di Ercole son bazzeccole..) poi, dicevo, tutte ste casse venivano caricate su carriaggi con ruote di legno e “gomme” in ferro, carri trainati da asini o muli o cavalli che avrebbero portato queste cassette per strade sterrate e spesso impraticabili, alla casa del committente, la quale era A SOLI 600 KM DAL PORTO.. AVETE VOI UNA VAGA IDEA DEI COSTI CHE VENIVANO SOSTENUTI PER I SOLI VIAGGI?!
Per la verità, ci sarebbe un’ultima fatica (con relativi costi) perché il camino diventi quello che vedete voi nelle nostre fotografie: IL MONTAGGIO DELLE VARIE PARTI APPENA GIUNTE.. E sì, perché il camino non poteva viaggiare montato, durante il viaggio, le sconnesse superfici stradali l’avrebbero massacrato, ridotto in mille pezzi.. Era quindi indispensabile assemblare le varie parti SOLO una volta giunte in cantiere.. BELLA STORIA, EH?!
Il suo purissimo e candido marmo (inutile dirlo, ve ne sarete già innamorati tramite queste fotografie) è una qualità ECCELSA” di Statuario Carrara.
Ritengo non necessario parlarvi delle sue scultoree decorazioni fogliacee e floreali distribuite un poco dappertutto, in fondo piuttosto viste e conosciute, però non posso esimermi dal considerare di rara qualità la scultura del volto.
*** Potrete trovare in internet tantissimi ritratti di Maria Antonietta (dalla giovinezza sino alla fine) ed IN TUTTI (diciamo nel 99% dei casi) vedrete la sua particolarissima “messa in piega” nella quale i capelli si innalzano, setosi ippocampi, per tutta la circonferenza del capo a formare una sorta di corona. Fosse vissuta oggi, la nostra Antonietta sarebbe stata una grande “INFLUENCER” (si scriverà mai così?!) ed avrebbe certamente diffuso la moda della sua capigliatura “A CORONA”.
UNA CURIOSITA’ STORICA CHE SENZ’ALTRO GRADIRA’ CONOSCERE IL CLIENTE INTERESSATO ALL’ACQUISTO DI QUESTA OPERA D’ARTE: PERCHE’ LA NOSTRA MARIUCCIA SEMPRE DESIDERAVA APPARIRE CON QUESTA ACCONCIATURA E NON CON ALTRE?! Non lo sa quasi nessuno (mi riferisco ai francesi) e solo un vecchio raccoglitore delle “Pulci” parigine mi ha dato una risposta congrua: Maria Antonietta non piaceva ai francesi, vuoi perché era austriaca e veniva chiamata dal popolo non “La nostra regina” bensì “L'Autrichien” (L’Austriaca) oppure L’Etranger (La Straniera), insomma la snobbavano.. Perché, direte voi?! Perché la giovine regina era una sorta di “maschiaccio”, non facile da governare, poi perché dilapidava somme ingenti per mantenere i suoi vizi od aumentare le sue proprietà, ed ancora per il suo vezzo di abitare nel castello del Petit Trianon (posto nel parco di Versailles) a lei donatole dal marito (era un riciclo di regali, visto che il nostro Luigi XVI questo castello l’aveva avuto dal padre Luigi XV il quale l’aveva costruito come “Casino di Caccia” ma che tutti sapevano essere sì un Casino, ma non propriamente di caccia..). E questo fatto del Casino faceva pensare al popolino che l’Antonietta continuasse, tra quelle mura peccatrici, le prodezze del suocero.. Tanto più che, VOX POPULI VOX DEI, pare che il Luigi XVI non fosse in grado di copulare.. Cosa che invece riusciva benissimo alla nostra simpatica Mariuccia, tanto che sfornò (DOPO UN’OPERAZIONE AL REGALE MEMBRO, VERA O FALSA CHE SIA) ben quattro figli..
Dio Bono, sto facendo un romanzetto a base d’antichi gossip e, senza neanche accorgermene, non ho ancora risposto alla domanda iniziale: PERCHE’ MARIA ANTONIETTA TENEVA TANTO A QUESTA PARTICOLARE PETTINATURA, TANTO DA MANTENERE NEL SUO CASTELLO, A SUA DISPOSIZIONE GIORNO E NOTTE, UN PARTICOLARE PARRUCCHIERE CHE MEGLIO D’OGNI ALTRO RIUSCIVA A CREARE QUESTA ACCONCIATURA?
E’ molto semplice: PERCHE’ QUESTA PETTINATURA, PERFETTAMENTE CIRCOLARE ED IRTA VERSO L’ALTO ER LA SUA CORONA, ERA IL SUO MODO DI DIRE AI FRANCESI “NON VI PIACCIO COME REGINA?! EBBENE, SAPPIATE CHE IO LA CORONA LA PORTO GIORNO E NOTTE, ANCHE A LETTO, INSOMMA, ANCHE SE NON VI AGGRADA, IO SONO LA VOSTRA REGINA!!”
LA DIMORA DI QUESTO CAMINO ERA A PARIGI, LA SUA DATA DI NASCITA VA DAL 1830 AL 1850 (IN OGNI CASO ANTE NAPOLEONE III), DAVVERO OTTIMA LA SUA CONSERVAZIONE, NESSUN RESTAURO VERO E PROPRIO, SOLO UN DELICATO E NOBILISSIMO (E CI MANCHEREBBE ALTRO, PER UNA VERA REGINA, QUESTO ED ALTRO!!) MAQUILLAGE.