Vicino a noi esiste infatti un'antica trattoria, da più d’un mezzo secolo è gestita dalla stessa famiglia.
Non è uno di quei locali (tipo Hostaria con la "acca" oppure di quelli con nome inglese ed ai più incomprensibile... di quelli, insomma, che capisci subito che stanno per darti la fregatura).
Non è, dicevo, uno di quei locali "alla moda " (come si dice oggi? Mio figlio mi suggerisce "trendy”... Ma... Enrico, lo scrivo con la "i" o la "y" sto trendi?!), no, in quella trattoria VERA il tempo pare essersi fermato... le sedie son quelle che erano 50 anni fa, le tovaglie anche (..sono ancora "buone", una volta “sgurate” bene, perché cambiarle?!), e, cosa importantissima, sono "antichi" anche i piatti lì serviti…
Di davvero eccezionali, tre cose: IL gnocco fritto (che in Emilia prende l'articolo "IL" e non l'articolo "LO" come vorrebbe la maestrina dalla penna rossa...), i tortelli di zucca e per finire, i tortelli alle erbette… Quelli di zucca sono un poco alla mantovana, cioè con una punta di amaretti sbriciolati finemente, mentre quelli con le erbette (assolutamente senza ricotta, erbette e basta, delle quali non senti solo il sapore ma anche il profumo) sono paradisiaci, soprattutto se gustati senza ragù ma con un semplice velo di burro ed una pioggia di parmigiano reggiano.
Dimenticavo: I tortelli di zucca ordinateli col soffritto, cioè con quel condimento che, ai tempi in cui non c'erano i soldi per comprar la carne, il ragù, veniva fatto con cipolla e carota, un poco di strutto, quello che si aveva nell'orto od in casa, insomma.
Una abbondante “sformaggiata” di Parmigiano Reggiano ed abborderete quel piatto come foste l’Alberto Sordi de “Un americano a Roma” alle prese con i “maccaroni” della madre!! Con 20/25 euro rischierete l'infarto, ma ne varrà la pena.
Un consiglio: Non ordinate tutto quello che vi proporranno, non riuscireste mai a divorare quel tutto, salvo che non siate camionisti veri!