CAMINETTO LUIGI XV POMPADOUR PIED GALBE' IN MARMO ROSSO ASIAGO DI ANTICA CAVAZIONE (questo marmo è molto diverso da quello attualmente cavato per via della sua colorazione aragosta, tanto che nell'antichità veniva commercializzato dai commercianti francesi in tutto il mondo col nome di "BRECHE ORANGE"), RITROVATO IN FRANCIA, SCULTURA ITALIANA, EPOCA FINE OTTOCENTO.
Rarissimo e perfettissimo caminetto Luigi XV "Pieds Galbés". Perchè, mi chiedete, è rarissimo, se è scritto dappertutto in questo sito che di caminetti così in Bianco Carrara ne hai una trentina a magazzeno? Ma perchè, se è vero come è vero che qualunque commerciante di antichi caminetti ha un Pied Galbé in mostra (bianco...), è anche vero che trovarne in bei colori è molto, molto difficile.. Trovarne poi uno in un Rosso Asiago con toni vicini all'aragosta come questo è quasi impossibile. Non mi credete, provare per credere, con qualche telefonata ai vari rivenditori italiani di antichi caminetti vi renderete conto che non son fole, le mie.. Il fatto è che nell'ottocento, mica sapevano che voi, uomini e donne del tremila, vi sareste sciolti davanti a questo suo colore, gli scalpellini dell'epoca continuavano a far camini in Bianco Carrara perché la richiesta del tempo era soprattutto quella, tutto lì, l'arcano!
Costa molto, e per non passar per ladro vi esorto a verificare come lo stesso caminetto, in Bianco Carrara, può costare anche qualche centinaio di euro in meno (ed è altrettanto bello..). Ma il suo elevato costo dipende da voi, che fate più richieste di quante il mercato antiquariale offra e così, la dura legge del mercato vi punisce!!
Questo esemplare è PERFETTO...
NOTE “TECNICHE” : IL COLORE DEL CAMINETTO IN RAPPORTO ALL’ARREDO
Una volta una signora tutta impettita, firmata dalla punta dei piedi alle narici, dopo avermi squadrato ed avermi giudicato (BONTA’ SUA..) idoneo alla risposta che si attendeva, così mi ha apostrofato:
“Mi dica, Maurizio, io in sala ho delle tende color fucsia, lei, che caminetto mi consiglierebbe!?”
Alla signora risposi che io non ero neppure geometra e che mai mi sarei permesso di fare l’architetto a casa sua, così deludendola un poco ma…a ben pensarci quella domanda non era poi così peregrina, visto che molto spesso capita di ascoltar persone intente ad abbinare il colore del pavimento o delle pareti, del mobilio o delle porte, a quello del caminetto che stanno acquistando.
Non intendo qui dar consigli “artistici” perché è proprio vero che io non son neppure geometra (Delusi? Vi aspettavate forse un architetto od almeno un diplomato in Storia dell’arte, vero!?) ma.. ”qualcosa”, più che altro di carattere tecnico, mi sento di poter esprimere in questa sede.
Vorrei farvi riflettere su di una cosa alla quale molti non fanno caso: Il colore di una cornice per caminetto rappresenta, nell’insieme della “zona caminetto” più o meno un quinto del tutto.
Quella che io definisco “zona camino” è, infatti, costituita dalla cornice in oggetto ma anche dal suo interno (il focolare vero e proprio) che, ovviamente, ha il colore della pietra o dell’intonaco (a sua volta suscettibile di qualunque colorazione..). Eppoi sul caminetto voi metterete una caminiera od una specchiera od un arazzo oppure un quadro od una terribile televisione al plasma, oggi tanto a la page.. Altro colore, altri colori..
Non è finita qui: Ai mariti, illusi che siano finite le spese del caminetto al termine della sua costruzione, rammento che ora le loro mogli devono “arredarlo” posando sulla tablette (il pianale) coppie di vasi, ninnoli di ogni tipo purché costosissimi e luccicanti, orologi napoleonici e candelieri se va bene d’argento oltre a tutto quanto la loro diabolica mente riuscirà a partorire a danno del maritale portafogli.
E son altri, mille altri colori.
Per ultimo, che fate, non mettete davanti al caminetto un bel parascintille in bronzo dorato, fisso od a ventaglio che sia?!
Altro colore ancora…
Il mio modesto consiglio è, quindi, di non fissarvi troppo sul colore della cornice e di acquistare un caminetto perché mossi a far questo da un “innamoramento” sentito dentro e non da un calcolo di mesticheria.
UNA PROVA A FAVORE DELLA MIA TESI:
NELL'ANTICHITA', IL PAVIMENTO DEI RICCHI BORGHESI ERA UNO SOLAMENTE: IL LEGNO DI ROVERE, SEPPURE NELLE SUE MILLE COMBINAZIONI DI POSA. AL CONTRARIO, I CAMINETTI ERANO ANCHE ALLORA DI MILLE COLORI, QUINDI NON C'ERA CALCOLO ALCUNO NE' ALCUN RAPPORTO TRA I COLORI DELLA CORNICE MARMOREA E QUELLI DEL PAVIMENTO.
E STAVANO, TUTTI, IN PERFETTA ARMONIA TRA LORO.
Unica eccezione doverosa mi pare quella riguardante il “punto di contatto” tra pavimento e piedi del caminetto: Se il vostro pavimento è in un materiale dai colori variegati quale ad esempio il seminato veneziano o maiolica di Vietri, allora può esser giusto che il colore del caminetto sia in tinta unita (ad esempio in Bianco Carrara, oppure il Nero del Belgio). Al contrario, se il vostro pavimento ha colore omogeneo, può “portare” con facilità qualunque caminetto in marmi variegati od in tinta unita.