QUESTO CAMINETTO FRANCESE E' DI COSTRUZIONE .. FRANCESE, UNA VERA RARITA', SE CONSIDERIAMO CHE LA QUASI TOTALITA' DEI CAMINETTI CON STILISMO FRANCESE ED IN MARMO BIANCO CARRARA VENIVANO REGOLARMENTE COSTRUITI IN ITALIA.
DIGNITOSO ED ELEGANTE, L'ABBIAMO ACQUISTATO DAVVERO A BUON PREZZO, E COSI' LO GIRIAMO A VOI, A BUON PREZZO.
IL CAMINETTO IN QUESTIONE E' IN PERFETTE CONDIZIONI DI SALUTE E PURE VESTITO D'UNA BELLA PATINA.
LA SUA EPOCA DI COSTRUZIONE E' TRA LA FINE DRLL'OTTOCENTO ED I PRIMI DEL NOVECENTO, STILISTICAMENTE TRA L'APPENA TRASCORSO BAROCCO OTTOCENTESCO ED I PRIMI VENTI DELL'ART NOUVEAU, PROVENIENZA COSTA AZZURRA.
IL SUO NOME E' "COTE D'AZUR" E NON TANTO PER UN SUO SPECIFICO STILISMO (CHE, IN FONDO, E' SOSTANZIALMENTE UN BAROCCO OTTOCENTESCO COME TANTI ALTRI) MA PER VIA DEL SUO, RICONOSCIBILISSIMO, MODO DI SCULTURA, PRETTAMENTE PROVENZALE (A NIZZA O MARSIGLIA, PER VIA DEI LORO PORTI, LI' E' STATO SCOLPITO QUESTO SIMPATICO E GRAZIOSISSIMO CAMINETTO).
NOTE A DIFESA DEL CAMINETTO PROVENZALE
Tutto si può dire del caminetto provenzale..
L'accusa che va per la maggiore è che detto caminetto è "regionalizzato", brutto termine per spiegare come esso si distacchi un poco dai canoni della stilismo classico.
In genere questa critica è mossa dal pulpito degli antiquari "tuttologi", quelli cioè che vendono dai chiodi della croce di Cristo al buffet Luigi Filippo passando per le icone russe..
In genere chi "s'intende di tutto" (Leonardo da Vinci e Pico della Mirandola esclusi..) non conosce in profondità le cose di cui parla.
La fortuna di detti "esperti dello scibile umano" nasce dal fatto che chi li ascolta e li vede così sicuri nelle loro imperative affermazioni, cioè il cliente, ne sa ancor meno di loro.
A questi antiquari che tanto aborrono i caminetti provenzali e, come dicevo sopra, li definiscono "regionalizzati" come se questo termine fosse equivalente ad "appestati", io rispondo che, allora, TUTTI i caminetti italiani sono "regionalizzati" e certamente lo sono molto più di quelli provenzali..
Dalla caduta dell'Impero romano d'occidente sino all'ottocento (1800 !!) l'Italia altro non era che una miriade di staterelli o di comuni, in sostanza una miriade di campanili l'un contro l'altro armati, anche e soprattutto culturalmente.
E questa miriade di campanili ha creato una miriade di caminetti regionalizzatissimi tanto che oggi si parla di caminetti "genovesi" quando si vuol intendere un certo Luigi XV ivi costruito, oppure si è coniato il termine di "Lombarda" per definire una cornice in approssimativo stile neoclassico, tra il Luigi XVI ed il Direttorio, per non parlare dei "caminetti veneziani" (particolari tipi di Luigi XV..), "piemontesi", o.."lumbard" (uso questo aggettivo perché questo vocabolo"Lumbard" era il nome proprio di un camino in stile Direttorio ma REGIONALIZZATO in terra milanese.
Io, invece, che di consolle Luigi Filippo nulla capisco e tanto meno so distinguere un chiodo della croce di Cristo da uno di quei vecchissimi chiodi infissi nella trave della cantina del mio amatissimo nonno Arcangelo, chiodi dai quali pendeva una messe di salami e cotechini "fatti su" da lui stesso, io, dicevo, ignorante come sono, difendo i caminetti provenzali a spada tratta, e trovo che siano sempre ricchi di grazia, sempre diversi l'uno dall'altro (per via dell'esiguo numero prodotto per ogni modello..), sempre ricchi di almeno un particolare accattivante.
Come capita in questo esemplare, nel quale una particolarissima interpretazione della classica "Conchiglia" diventa il motivo conduttore di tutto il caminetto..
TRA L'ALTRO (NOTA VENALISSIMA MA CHE HA LA SUA IMPORTANZA..), IN GENERE I CAMINETTI PROVENZALI COSTANO QUALCOSA IN MENO DI ANALOGHI MODELLI PIU' "PARIGINI" E DECISAMENTE PIU' VISTI.
015 CAMINO DETTO "LOUIS QUINZE COTE D'AZUR", TRA BAROCCO E LIBERTY IN MARMO BIANCO DI CARRARA
Luigi XV
5.600,00 €
Nessuna tassa
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