NECESSARIA "PATRIOTTICA" PREMESSA:
PER MOTIVI DI CONSERVAZIONE DEI BENI ARTISTICI NAZIONALI QUESTO CAMINO NON POTRA' ESSER VENDUTO AL DI FUORI DEL TERRITORIO ITALIANO, COSA QUESTA CHE, IN FONDO, A NOI NON DISPIACE.
OVVIO CHE, DOVENDO RINUNCIARE A CLIENTI STRANIERI, AVREMO MENO POSSIBILITA' DI VENDITA MA LA SODDISFAZIONE CHE UNA DELLE OPERE PIU' IMPORTANTI DEL NOSTRO "BELL'ADOLFO" RIMANGA A CASA NOSTRA, SOTTO SOTTO, CI INORGOGLISCE.
TRA LA FINE DELL'OTTOCENTO ED I PRIMI DEL NOVECENTO UN FAMOSO SCULTORE FIORENTINO (ADOLFO CIPRIANI, PADRE DI UGO CIPRIANI, ANCH'EGLI SCULTORE DI FAMA) CONCEPI' QUESTO CAMINO, UNA SORTA DI "ALBERO DELLA VITA" TRA I PIU' RAFFINATI CHE IO ABBIA MAI VEDUTO.
Forse non tutti sanno che cosa sia, in ambito artistico, un "ALBERO DELLA VITA".
Questo appellativo nasce con la fisicità di un vero e proprio albero (pensiamo agli antichi Totem americani oppure al moderno albero simbolo dell'Expo), ma può essere rappresentato anche da un dipinto, da una colonna (la colonna traiana, le cui spire raccontano le gesta di questo imperatore, é, probabilmente, l'Albero della Vita più famoso del mondo) oppure da un graffito in una grotta abitata da uomini preistorici o dai tanti un bassorilievi trovati nelle piramidi egiziane .. L'IMPORTANTE E' CHE QUESTA OPERA RACCONTI DELLA VITA DI UN UOMO O DI UN POPOLO, DEL SUO LAVORO, DELLE SUE GESTA, DELLA SUA RELIGIONE ETC.. ETC..
Nel nostro caso la Storia che questi marmi ci raccontano é la storia più importante per tutta l'umanità, QUELLA DELL'AMORE TRA UN UOMO ED UNA DONNA.
Prima di esaminare insieme a voi le peculiarità "tecniche" ed artistiche di questo complesso scultoreo, vorrei parlarvi della storia che esso ci sta narrando, frutto dell'Estro del nostro Adolfo, il quale, da buon toscano, è stato anche quello che si definisce un "bon vivant", definizione che non significa solo "viveur" o "tombeur de femmes", ma che significa anche "colui che cerca, trova e gode la piacevolezza che ogni momento della nostra vita ci offre".
Ed il nostro Adolfo ha molto viaggiato alla ricerca delle Piacevolezze della vita, oltre che in tante città italiane, anche in buona parte dell'Europa, manifestando un particolare amore per la Francia e per Parigi. Per farvelo conoscere de visu, scorrendo le fotografie del camino troverete un dagherrotipo che raffigura il volto del nostro scultore, immagine che tanto ci parla di Lui, nelle fattezze, nello sguardo (soddisfatto e bonario), financo nei suoi baffi (felicemente "da sparviero" e piacevolmente d'antan) i quali baffi ci comunicano del suo carattere desideroso di Vita quanto capace di viverla serenamente. Per meglio definire la vita di questo artista a tutto tondo, sappiate che il nostro Adolfo era anche un grande pittore, fantastico paesaggista in primis, ma a suo agio anche nel cimentarsi in tele sacre "manieriste", cioè realizzate secondo modalità e tecniche di pittori di epoche e stili diversi.. Insomma, Adolfo (ormai siamo amici, io e lui, quindi gli do del tu) era un vero e proprio camaleonte artistico, una sorta di Leonardo Da Vinci in miniatura.
ATTO PRIMO
I due putti stanno salendo l'albero della vita, stanno, cioè, inerpicandosi tra gli accadimenti della vita e, più propriamente, stanno guardando, stupiti, il bacio tra due giovani amorosi.
I due putti vivono, insomma, la scoperta dell'Amore.
ATTO SECONDO
I due "morosi" stanno beandosi del piacere dell'Amore (la loro nudità sottintende chiaramente che non si sarebbero fermati al bacio ma, come potrete capire, a quei tempi, neppure Rodin avrebbe potuto andare oltre la raffigurazione del bacio, peraltro sulla bocca, quindi già oltre il limite normalmente consentito).
I due morosi fanno l'amore.
ATTO TERZO ED ULTIMO
In alto, due maschere rappresentano due vecchi uomini, alla sommità della loro vita, che stanno osservando (e commentando tra il serio ed il faceto misti a nostalgia) quello che loro stessi hanno già vissuto e ben conoscono.
I due vecchi, giunti ormai al calar del sipario della loro vita, di questa tirano le somme in una atmosfera di dolce melanconia.
Completato il riassunto degli avvenimenti descritti nella scultura, ora vediamo insieme le caratteristiche salienti della scultura stessa:
La prima e più importante qualità di quest'opera sta nella impressionante veridicità delle espressioni.
I due putti sono sconcertati dalla visione a loro apparsa, sorpresi, forse anche un poco confusi e certamente, però, incuriositi ed attenti di fronte a questa nuova e così "strana" scoperta.
Qui, la mano dell'Adolfo é stata magistrale. Questi due putti mi fanno ricordare un'altra coppia di putti del nostro Cipriani, piccolo complesso scultoreo che 20 anni fa ho acquistato da Arnoux (é un famoso restauratore di Macon, zona Lione) e che rappresentava, appunto, due putti che giocavano a mosca cieca. Ebbene, se era facile notare il sorriso beffardo del putto a viso scoperto, anche del putto bendato si capiva l'espressione attraverso la sola "postura" delle labbra!! Ho venduto questa scultura ma ne ho conservato diverse immagini, tant'erano affascinanti.
Tornando ai nostri odierni putti, che dire, giudicate voi, non serve Sgarbi per capire la felice maestria che ha dato vita e sentimento a queste sculture.
Il carico decorativo é infinito a livello di quantità, non sto a fare un elenco delle singole decorazioni perché vi basterà scorrere le tante fotografie per averne conoscenza.
Quello che m'importa mettere in evidenza é la qualità di queste decorazioni, realizzate con l'utilizzo del violino, strumento inventato in Lunigiana (e che pare mai abbia travalicato gli italici confini) che permetteva di realizzare, a chi lo sapesse maneggiare, sculture in "sottosquadro". Inutile dire che il Cipriani era ottimo conoscitore di quello strumento ed io penso che, unendo queste conoscenze tecniche alle sue innate capacità artistiche, l'Adolfo non abbia mai avuto problemi di sopravvivenza in tutti i luoghi in cui ha soggiornato.
Tra l'altro (ve ne parlo perché anche questo fatto ci aiuterà a capire quale personaggio fosse il Cipriani), pur essendo ben consapevole del suo altissimo livello artistico, il nostro Eroe, nei momenti di ristrettezza economica, non si vergognava affatto di realizzare sculture in alabastro (da molti ritenute povere, opere, insomma, alle quali non avrebbe dovuto cimentarsi uno scultore di fama), situazione lavorativa evitata da molti suoi colleghi in quanto ritenuta avvilente. Così é relativamente "facile" imbattersi in busti e piccole statue alabastrine firmate dal Cipriani in Italia ed in vari paesi d'Europa.
Questo complesso scultoreo è stato ricavato da tre blocchi di marmo Statuario Carrara (inutile dirlo, di OTTIMA QUALITA') con i quali sono state realizzate le due gambe ed il frontone. Anche le parti marmoree di basamento e pianale sono state realizzate in masselli massicci.
L'epoca di realizzazione di questa opera può ragionevolmente datarsi tra il 1890 ed il 1910 ed il suo ritrovamento è avvenuto in una villa padronale della campagna cremonese. I vecchi proprietari si dicono certi (ricordi di famiglia) che detto camino sia stato a suo tempo acquistato in Veneto, località non conosciuta. Ma poco importa la sua geografica provenienza, il nostro Adolfo ha lavorato in mezzo mondo ed in qualunque condizione, a lui bastavano i pochi attrezzi che stanno in una borsa e la compagnia del Birichino Folletto Artistico che viveva gioiosamente nel suo cervello.
ULTIME NOTE:
QUESTA SCULTURA E' FIRMATA MA CI TENGO A SOTTOLINEARE COME L'ADOLFO SIA UNO DEI POCHI SCULTORI STORICI CHE AVREBBE POTUTO NON FIRMARE I SUOI MARMI, TANTO LA SUA FANTASTICA "MANO" E' RICONOSCIBILE ED INCONFONDIBILE.
MOLTI ARTISTI POTEVANO SCOLPIRE UN VOLTO DALLE LINEE PERFETTE, CIPRIANI NE SCOLPIVA L'ANIMA.
P.S. NOTA VENALE, QUASI GROSSOLANA, MA, FORSE, NECESSARIA PER COMPRENDERE COME IL PREZZO DI QUESTA OPERA NON SIA POI COSI' ELEVATO QUANTO PARREBBE A PRIMA VISTA: NEL 2012 LA LONDINESE SOTHEBY'S HA VENDUTO ALL'ASTA PER 92.500 DOLLARI (NE TROVERETE FACILMENTE LE PROVE IN INTERNET) UNA STATUETTA DEL NOSTRO ALFREDO RAFFIGURANTE UNA GIOVINETTA ALTA CIRCA CM 80 (PER LA PRECISIONE, L'ALTEZZA DELLA SCULTURA ERA 117 CM, DI CUI CIRCA 80 LA SCULTURA VERA E PROPRIA E CM 40 CIRCA PER IL BASAMENTO).
SICURAMENTE LA QUALITA' DELLA SCULTURA NON SARA' STATA DA MENO RISPETTO A QUELLA DEL NOSTRO CAMINO, MA LA GRANDEZZA, IL CARICO DECORATIVO ED IL PESO DELLE DUE OPERE NON SONO PARAGONABILI, LA GIOVINETTA E' "FISICAMENTE" CIRCA IL 20% DEL NOSTRO INCREDIBILE CAMINO, SENZA CONTARE CHE IL TEMA DELLA RAPPRESENTAZIONE FEMMINILE ERA ED E' ANCOR OGGI IN ASSOLUTO IL PIU' ADUSATO, MENTRE UN CAMINO CHE SI PRESENTI COME MAESTRO D'AMORE E DI VITA E' INDUBBIAMENTE... UNICO AL MONDO.