MIO FIGLIO ENRICO (BRAVISSIMO IN TUTTO MA FORSE TROPPO MODESTO), NELLA TITOLAZIONE DI QUESTA SCHEDA AVEVA SCRITTO CHE IL MARMO PORTORO CON CUI QUESTO RARISSIMO ESEMPLARE DI LUIGI FILIPPO "PALMETTES" E' STATO SCOLPITO FOSSE DA CONSIDERARSI "PREZIOSO"!!
HO DOVUTO QUINDI, SEPPUR A MALINCUORE, CORREGGERE L'ENRICO E PRECISARE CHE IL MARMO PORTORO NON E' PER NULLA DEFINIBILE COME PREZIOSO, BENSI' DEVE ESSERE DEFINITO SOLO PER QUELLO CHE E', CIOE' COME "IL PIU' PREZIOSO MARMO DEL GLOBO TERRACQUEO".
PREZIOSI SON MILLE MARMI AL MONDO, MA IL PIU' PREZIOSO E' UNO SOLO.
Sì, il disegno di questo esemplare è quello più classico del modello "Palmettes" (questo nome deriva dalle due foglie di palma che decorano le mensole sporgenti), ma... avete notato come nelle sue lastre, in tutte le loro superfici, siano state scolpite delle eleganti riquadrature ?
Eleganti e ben fatte, visto che il bulino dello scultore non ha eseguito un semplice ed unico "sguscio" (o "scanalatura", se preferite), ma ben tre operazioni in profondità, tre livelli per ogni linea che ha voluto segnare.. magari voi non ci crederete (ma avrete un amico, non dico scultore, anche solo.. marmista, a cui chiedere se vi sto raccontando frottole..) magari voi non ci crederete, stavo dicendo, ma posso garantirvi che é occorso più tempo per fare quei particolari riquadri che a costruire tutta la struttura del caminetto, salvo la creazione delle Foglie di Palma.
A volte si legge che "i particolari hanno la loro importanza", beh, questo è un esempio di quanto sia vera questa affermazione..
Non é che ho fatto tutto questo romanzetto per poi aumentarne il prezzo (che é, sostanzialmente altissimo solo per via della "stoffa" con cui questo esemplare é stato scolpito, l'ormai mitico MARMO PORTORO, da mezzo secolo esaurito e da mezzo secolo nei sogni e desideri delle donne più facoltose al mondo), ho invece scritto questa nota specifica per farvi comprendere quanto lavoro sia servito per realizzare questo marmoreo manufatto, quanta artistica fatica, quanto tempo e quanto sudore..
CONSERVAZIONE OTTIMALE, PROVENIENZA COSTA AZZURRA, PERIODO 1840-60, MISURINA DELIZIOSA.
NOTE A MARGINE: SCHEDA TECNICO-STORICA RELATIVA AL MARMO PORTORO:
Il marmo Portoro, cavato nella piccolissima isola di Palmaria (situata nel Golfo di La Spezia), chiamato anticamente "mischio giallo e nero", poi "marmo di Portovenere", assunse l'attuale denominazione dalla traduzione in italiano 'Porta d'oro", dal francese 'Porte d'Or."
Perché un marmo italianissimo deve portare un nome derivante dal francese?
Perché i francesi (capitanati dagli architetti degli Ateliers des Arts parigini) erano strenui adoratori di questo affascinante marmo e ne hanno fatto commercio in tutto il mondo, alla faccia degli italiani che (andare a vedere i massi frangiflutti di diversi paesi affacciantisi sul golfo di La Spezia) invece di venderlo a prezzi adeguati al suo lignaggio (cioè altissimi), usavano questo marmo, appunto, per farne frangi flutti. Ma si può esser più coglioni di così?!
I popoli di lingua inglese, invece, anch'essi molto amanti di questo fantastico marmo, lo conoscevano da antica data col nome di "Black and gold" (Nero e Oro).
SIN QUI E' FARINA DEL MIO SACCO MENTRE LE RIGHE QUI SOTTO (MA NON DITELO IN GIRO) LE HA SCRITTE UN SIGNORE (SARA' UN TEDESCO.. C'HA UN NOME STRANO, IRTO DI W E K, SI CHIAMA WIKIPEDIA)
Il Portoro 'è uno dei più caratteristici e bei marmi venati policromi, dal lato geologico si tratta di un calcare retico, appartenente all'era Mesozoica o Secondaria.
Può essere considerato una breccia od un marmo brecciato.
Si presenta con fondo nero assoluto e venatura e macchia piritica ed ocraceo limonitica di un colore giallo oro bellissimo.
Nelle qualità e varietà man mano di minor pregio il nero assoluto si va sempre più schiarendo, fino ad assumere una tonalità bardigliacea grigio-chiara.
Le parti giallo-dorate (vene e macchie) vanno via via ingiallendo in una tonalità rugginosa ed un minor contrasto di tutto l'insieme .
Dal lato tecnico è materiale saldo, serrato e compatto, la sua pigmentazione prevalente è di natura carboniosa non recente dal lato geologico, come nei marmi neri.
I primissimi blocchi usciti dalle cave dell'isola Palmaria e dallo scalpello degli scultori della Lunigiana servirono per la chiesa di S. Maria alla Spezia e per il palazzo dei marchesi di Castagnola.
All'inizio dell'Ottocento si cominciò ad esportare il marmo Portoro in molti paesi dell'Europa e più tardi anche in America.
Un esempio per tutti: La grande sala di proiezione della Paramount ne é tutta rivestita!!
Una cava della Palmaria si chiamava Carlo Alberto per via della visita che l'allora re di Sardegna (ammiratore e consumatore di questo affascinante marmo) fece all'isola il 2 ottobre del 1838 per scegliere lastre di marmo poi posate alla reggia di Venaria.
L'ultima cava a essere stata chiusa, in seguito ad una ordinanza emessa nel 1982 dall'Amministrazione Comunale é stata quella della Caletta, situata di fronte al Tino, dove si trovano ancora resti di attrezzature e rimanenze di blocchetti di marmo.
NOTE VENALI MA SICURAMENTE MOLTO INTERESSANTI PER IL GENOVESE CHE E' IN OGNUNO DI NOI: Mi rendo conto che questo camino possa apparire caro, molti dei suoi fratelli in medesimo stile costano la metà od anche meno.. IL FATTO E' CHE QUESTO AFFASCINANTE MARMO E' ESAURITO E TUTTI (MEGLIO SAREBBE SCRIVER "TUTTE") ORA LO VORREBBERO FAR PROPRIO. Per consolarvi della non piccola cifra che vostra moglie vi costringerà a sborsare, sappiate che, ammesso che ve siano ancora in giro per il mondo, con 10.000 € non potreste neppure comprare le lastre di marmo Portoro necessarie a costruire un camino come questo. A QUESTO PUNTO, QUESTO ESEMPLARE NON E' PIU' UN CAMINO MA UN INVESTIMENTO CHE, AL CONTRARIO DELLA PIU' "SICURA" AZIONE DI BORSA, E' UNA GARANZIA ETERNA ED INOSSIDABILE!!