Il suo nomignolo ( "Modillon" ) deriva dall'italianissimo "modiglione", vocabolo arcaico in ambito di architettura e scultura ed ormai in disuso (tutte le cose vecchie, terminologia compresa, vanno scomparendo perché non c'é più nessun ricambio, siamo in un binario morto) con il quale si definiva la mensola che sostiene un altro elemento architettonico, in questo caso il pianale del caminetto stesso..
L'impianto architettonico è spartano, ma non scevro di una sua discreta eleganza "MINIMALISTA".
Cornice molto diffusa (la seconda per numero di esemplari dopo il camino Luigi XV Pompadour plat) in tutta Europa, ha trovato soprattutto in Belgio estimatori e costruttori che su detto impianto architettonico hanno forgiato eclettismi non sempre ben riusciti. IL MODELLO CHE QUI VI PRESENTO E' IL PIU' CLASSICO ED IL PIU' RICHIESTO NELL'AMBITO DEI CAMINETTI LUIGI FILIPPO.
E' l'unica cornice costruita con un accorgimento tecnico importante, la cosiddetta "ripresa del fumo", presente anche in buona percentuale nei camini Carlo X (in Italia conosciuti come "Tardo Impero") e molto efficace nel miglioramento del "tiraggio fumi" soprattutto nel momento (il più delicato) dell'accensione del focolare. Nel caso siate interessati a questo esemplare, vi spiegherò come funziona.
Quasi tutti i camini Luigi Filippo, e questo è tra quelli, sono da considerarsi "d'epoca" (1840-1860) e cioè costruiti nel periodo in cui era imperante questo stile.
Quasi per nulla copiati negli anni a venire, al contrario dei fratelli maggiori Luigi XV° e XVI°, ebbero un brevissimo seppur importante ritorno di fiamma in periodo Deco' (1925-1940), periodo nel quale diversi "designers" presero spunto da queste intramontabili linee per le loro moderniste creazioni.
PROVENIENZA PARIGI, EPOCA META' OTTOCENTO, SCULTURA REALIZZATA IN BELGIO, OTTIMA CONSERVAZIONE GENERALE E SINCERA PATINA.
NOTE A MARGINE: ECOLOGIA E CAMINETTI ANTICHI
Si fa un gran parlare, da tempo, di problemi di ecologia, della necessità di mantenere una qualche armonia ambientale prima d'incorrere nel disastro totale, ebbene, anche la scelta d'un caminetto antico in luogo d'uno di moderna industriale produzione può dare il suo piccolo contributo a questa causa.
Perché, vi chiederete?
Ma perché un caminetto antico è fatto d'un marmo o d'una pietra che sono già state cavate, e non necessita quindi di materiali di nuova estrazione.. Le nostre Alpi Apuane, già così dissestate da millenni di cavazione, non hanno certo bisogno di altri sfregi, e così per tutte quelle situazioni estrattive in ogni parte del mondo, selvaggiamente (specie nei paesi cosiddetti "emergenti"..) deturpare nel loro aspetto e nella loro morfologia con le inevitabili idrogeologiche conseguenze.
Un altro punto "ecologico" a favore dell'antico caminetto sta nel fatto che i caminetti antichi venivano assemblati con materiali del tutto naturali (in particolare con gesso unitamente a pietre naturali o laterizi) e non con mastici plastici o siliconici come accade oggi. La loro scultura, poi, era del tutto manuale, e non produceva quei liquami di scarto che le moderne macchine ("PANTOGRAFI") sputano ad ogni pezzo e che poi, magari, ci ritroviamo gettate abusivamente in mare od in qualche cava dismessa dato l'alto costo del loro smaltimento di legge.. Insomma, si può certamente affermare che il caminetto antico era “ecologico” anche al tempo della sua costruzione!
Meditate gente, meditate..