MA E' VERO CHE... "TUTTI POSSONO ARRICCHIRE SALVO I POVERI"?!
Qualcuno ricorda la storia di Reginaldo Cirò?!
No, siete tutti troppo giovani, il che significa, purtroppo, che il troppo vecchio son io..
Vabbè, bando alla malinconia ed andiamo a narrare la storia del nostro Reginaldo, storia che col nostro caminetto c'entra e non c'entra, ma che a me piacerà ricordare a tutti voi..
Era un operaio calabrese di Torino, al quale, nella immediatezza del sorteggio alla Lotteria di Capodanno di troppi decenni fa (Primo premio 100 milioni di lire, conduttrice l'indimenticabile Raffaella Carrà, amica del cuore di tutti gli italiani), gli amici calabro-torinesi fecero uno scherzo atroce: Sparsero la voce che il vincitore era lui, il nostro Reginaldo, indicandone anche l'indirizzo di casa e luogo di lavoro..
Fu un assedio vero e proprio, in prima pagina foto del Cirò anche quand'era in fasce, i giornalisti di tutt'Italia parevano interessarsi solo del Reginaldo e quindi via ai titoloni sui giornali ... "SCOVATO IL VINCITORE DELLA LOTTERIA, E' UN IMMIGRATO CALABRESE !!" .... "INTERVISTA ESCLUSIVA AL FORTUNATO NABABBO !!" etc.. etc...
Ma i più feroci (e temibili..) furono i parenti, i quali, anche al decimo grado di consanguineità, si ritennero soci della tanta fortuna piovuta sul loro amatissimo Reginaldo e quindi si presentarono al suo lillipuziano alloggio in numero da esodo biblico, ben intenzionati ad accamparsi lì sino alla soddisfazione pecuniaria e parentale..
Il Cirò rimase dapprima inebetito e poi si fece prendere dalla paura, tanto da commettere l'errore che gli fu fatale: Decise di scappare..."Vado alla stazione a comprare le sigarette" disse alla moglie..
Ed alla stazione ferroviaria ci arrivò davvero, ma con l'intenzione di recarsi all'estero, magari in Germania, per sfuggire a tutto e tutti..
Lì, però, lo riconobbero i ferrovieri, i quali dapprima fecero per festeggiarlo, ma poi, a causa della reazione scorbutica del disperato Cirò, una spinta di qua, una sberla di là, iniziarono a menarlo di brutto..
Fu così che il Reginaldo perse il treno, tre denti, il portafogli e dopo di questo accadimento anche il posto in fabbrica..
MORALE DELLA FAVOLA: PARREBBE CHE I "POVERI" (CIOE' TUTTI NOI CHE NON CI CHIAMIAMO BERLUSCONI, AGNELLI O TRONCHETTI..) NON POSSANO ARRICCHIRSI, NEPPURE.. PER FINTA!!"
"Parrebbe", ho scritto, perché, invece, io penso (come credo anche tanti di voi pensino.) che la vera ricchezza consista nel contentarsi di quanto noi si possa avere, come, ad esempio, questo bellissimo camino Boudin ricco di storia e d'arte, di fatica scultorea e di linee semplici quanto armoniose, una "cosa" possedendo la quale é possibile sentirsi ricchi anche senza i miliardi della Lotteria di Capodanno!
ECCO LE CARATTERISTICHE SALIENTI DI QUESTO ESEMPLARE IN STILE LUIGI XIV:
RITROVAMENTO PARIGINO (NELLA CITTA' BIANCA L'ABBIAMO SMONTATO), SCULTURA COSTAZZURRINA, EPOCA META' OTTOCENTO, OTTIMA CONSERVAZIONE GENERALE, MARMO NERO MARQUINIA DI GRAN BELLA QUALITA' (CHI, NON FIDANDOSI DELLE SOLE MIE AFFERMAZIONI, VOLESSE AVERE QUALCHE CHIARIMENTO SU QUELLA CHE IO DEFINISCO "GRANDE QUALITA' DI MARMO", MI CHIAMI ED IN DUE MINUTI, ESEMPI FOTOGRAFICI ALLA MANO, SPIEGHERO' CON CERTEZZA DI VITTORIA, PERCHE' IL MARMO MARQUINIA CON CUI E' STATO REALIZZATO QUESTO NOBILE CAMINO SIA DI NOTEVOLE QUALITA').
MA FORSE LA SUA QUALITA' PIU' IMPORTANTE e' QUELLA CHE MIO FIGLIO ENRICO HA RIASSUNTO E SEMPLIFICATO CON L'AGGETTIVO .."PROPORZIONATISSIMO".. E SON PROPRIO I CAMINI "GRANDI" (COME QUESTO E') CHE SPESSO GLI ARCHITETTI RENDONO TROPPO GRANDI COMMETTENDO L'ERRORE DI ESAGERARE NELLA LORO ALTEZZA, LA QUALE, QUI, NELL'ESEMPLARE CHE VI STO PRESENTANDO, E' STATA CALCOLATA CON LE GIUSTE E CANONICHE PROPORZIONI..