Normalmente non trattiamo caminetti in stile neoclassico che superino il periodo Napoleone III (l'ultimo periodo, secondo noi, in cui siano ancora rispettati i canoni scultorei e costruttivi delle opere d'epoca Luigi XVI). Però stavolta abbiamo fatto uno strappo alla regola, abbiamo cioé accettato di proporre un camino in perfetto stile Luigi XVI ma costruito nei primi anni del '900 (tra l'anno 1900 e l'anno 1915)..
Come mai, mi chiederete, questo strappo alla regola?!
E' conveniente per un antiquario proporre modelli d'antan temporalmente molto vicini alla modernità?!
Beh, premesso che é la prima volta che facciamo una simile proposta, credo che ci siano, a nostro vantaggio ed a vantaggio dell'acquirente, parecchie sue qualità. Se siete d'accordo, ora esamineremo insieme le sue caratteristiche, negative o positive che siano, poi tireremo le somme:
Prima di tutto guardiamo i suoi peccati di "modernismo" fuori luogo, che sono DUE:
1) Il sistema di "segatura" delle lastre con le quali il nostro eroe é stato realizzato é molto raffinato rispetto ai modelli di fine settecento ed ottocento.. Nel suo periodo (1900-1915) per via dei grandi progressi delle apparecchiature elettriche, esistevano macchine che lasciavano le superfici segate quasi perfettamente pareggiate, senza i segni delle vecchie segagioni;
2) La lucidatura.. Nel secolo precedente ai tempi del nostro camino, TUTTA la lucidatura era effettuata manualmente, dall'A alla Z ed i risultato, dobbiamo ammetterlo, erano davvero affascinanti.. Nel nostro caso la lucidatura generale é già effettuata da una macchina lucidatrice elettrica, fatta salva la rifinitura che non si poteva eseguire se non manualmente.
Ora andiamo ad esaminare il suoi vantaggi che sono solamente..UNO... Verrebbe da dire che la squadra Nera (quella dei cattivi e negativi) vinca su quella Bianca (quella dei buoni e positivi) DUE A UNO..
PERO' ... Però si da il caso che il suo unico vantaggio sia quello PECUNIARIO, il camino che sto qui presentandovi, infatti, COSTA CIRCA LA META' rispetto ad un camino identico ma realizzato nei tempi giusti, cioé 50 anni prima della nascita del nostro eroe.
Cosa posso dire ancora, a difesa del nostro caminetto?
Beh, in fondo ci può stare che un camino nato nell'ultima parte della mitica Belle Epoque (IL PERIODO BELLE EPOQUE VA DAL 1871 AL 1914), periodo in cui si é inventata l'elettricità, il telefono, la radio, l motore a scoppio, come realizzare i vaccini, la fotografia, il cinema etc... etc.. abbia sfiorato nella sua costruzione, qualche elettrico peccato, O NO?!
IMPORTANTE NOTA SULLE MODALITÀ' DELLA CONSEGNA/INCOMPRENSIONI AL MOMENTO DELLO SCARICO
Ho deciso di scrivere questa nota riguardante le consegne in quanto, sempre più spesso, AL MOMENTO DELLO SCARICO, si verificano delle incomprensioni (tipo le le telefonate in sede trascritte ai paragrafi A e B) che qui sotto elenco:
A) "Ma io credevo che il vostro dipendente il camino me l'avrebbe portato sino in casa" (Il signore in questione abitava al quarto piano senza ascensore ed il camino aveva parti del peso di circa un quintale);
B) "Ma come, lei non me lo monta compreso nel prezzo?!" (Il "montaggio" d'un camino può variare, a seconda delle mille modalità possibili, dai 1000 € sino ai 4-5-6000 € e magari quel camino aveva un prezzo di 1500 €..);
C) Il nostro dipendente consegnatario (che da più di vent'anni a questa parte spende giornate al telefono solo per cercare (giustamente, no?) di soddisfare al massimo le esigenze di tempo dei clienti), spesso si trova alle prese con una cliente con la quale, ad esempio, aveva concordato il rendez-vous per la consegna alle 16 del pomeriggio, la quale cliente, dimentica dell'orario stabilito, come nulla fosse, gli dice.. "Beh, porti pazienza ma io prima delle ore 18 non sarò a casa, si figuri che devo ancora passare dalla parrucchiera";
D) Si è concordato un pagamento in contanti tra noi ed il cliente al momento dell'acquisto. Poi, al momento della consegna (da tener presente che noi concordiamo il giorno e l'ora della consegne ALMENO due o tre giorni prima con il cliente) il cliente non ha i contanti concordati e magari sfodera un assegno delle Poste Italiane (i più falsificati al mondo!!). Così, se va bene, il nostro dipendente deve aspettare che il cliente vada in banca a fare il prelievo che non aveva fatto prima oppure il mio collaboratore deve ricaricare il tutto e perdere magari mezza giornata oltre a tutte le spese che una trasferta comporta (E SON TANTE, CREDETEMI!);
MORALE DELLA FAVOLA/CONSIDERAZIONI PER EVITARE CHE CERTE SITUAZIONI NON SI DEBBANO PIU' VERIFICARE:
Nel caso A) i clienti hanno evidentemente travisato il concetto di "CONSEGNA" mutandolo in "PRETESA DI PRESTAZIONE TIPO SCHIAVO EGIZIANO". A questo proposito rammento a questi signori che la schiavitù finisce con Lincoln nel secolo XIX° e che, salvo non ci sia un ascensore utilizzabile (nel qual caso il mio dipendente farà il possibile per portare sino all'appartamento le varie parti del camino), il sollevamento di oggetti così importanti, FATTI SALVI I CONTRATTI DI TRASLOCHI, è a carico dell'acquirente. Come da Usi e Costumi civilissimi in vigore in Italia più o meno da un centinaio d'anni.
Nel caso B) invece, il cliente confonde un termine al singolare quale "CONSEGNA" con una frase complessa quale "CONSEGNA CON PRINCIPESCO REGALO ANNESSO".
Nei casi C) e D), che accomuno, la dimenticanza o la sottovalutazione di un impegno preso diventa MALEDUCAZIONE soprattutto nei confronti di chi lavora, magari distante centinaia di km da casa, magari costringendo il mio dipendente a far brutte figure con il cliente che sta aspettando la consegna successiva.