CAMINETTO LUIGI XVI D'EPOCA IN MARMO BIANCO DI CARRARA, OPERA REALIZZATA NELL'ULTIMO QUARTO DEL SETTECENTO E PRECEDENTEMENTE IL 1790, BUONA CONSERVAZIONE GENERALE, PROVENIENZA PARIGINA, SCULTURA CARRARINA.
AVVERTENZA: LA QUARTA FOTOGRAFIA NON RAFFIGURA IL CAMINO CHE STO QUI PROPONENDOVI, BENSI' UN ESEMPLARE DI LUIGI XVI GIA' OTTOCENTESCO E NON DEFINIBILE "D'EPOCA LUIGI XVI", INSOMMA, UN NIPOTE E NON IL FONDATORE DELLA DINASTIA..
E' quando devo scrivere commenti come questo che vengo preso da profondi attacchi di malinconia, o meglio, da un sentimento di disillusione rispetto alle speranze che coltivavo quando, quasi quarant'anni fa, iniziai la mia (meravigliosa, nonostante tutto, ripartirei subito..) avventura tra gli antichi caminetti..
Erano gli anni 70, anni ancora intrisi, parlo dei giovanotti come me, di grandi speranze nel progresso culturale della Umanità tutta, financo degli italiani..
E così, quando nel luglio 77, dopo essermi licenziato dall'azienda edile per la quale lavoravo, comprai i primi tre caminetti antichi per principiare questo (per molti strano) commercio, la situazione in questo settore era più o meno questa:
1) I caminetti antichi non li comprava quasi nessuno (tranne i Paperoni come Berlusconi e Ferrero, personaggi che non venivano di certo al mio povero magazzeno, andavano tutti in via della Spiga a Milano od in via De' Coronari a Roma presso antiquari blasonati, di quelli con regolare erre moscia, giacca rigorosamente di cachemire e foulard Louis Vuitton al collo anche di ferragosto)
2) Il "popolo" (cioè quelli come me e lei che mi sta leggendo) comprava solo un tipo di caminetto, immaginando che non ve ne fossero altri, e questo "modello" imperante era, né più né meno, quello che io definisco "Il camino dei Flingstones"..... gli ANTENATI Fred E Wilma della omonima serie di cartoni animati, ricordate?. Era, insomma il classico caminetto da tavernetta, tutto mattoni a vista e travi in legno sbalzati da una accetta..
Di fronte ad un mercato del genere chiunque avrebbe pensato che io ero un pazzo a buttarmici dentro, e che quelle due lire (i risparmi di mia madre bidella e vedova..) di cui disponevo le avrei perse rapidamente e sicuramente..
Ma io ero certo che, prima o poi, gli italiani avrebbero capito quanta differenza c'era tra un caminetto antico (scolpito a mano e lucidato con sudore e pietra pomice) ed un camino sputato da una macchina automatica eppoi lucidato con una altrettanto automatica spazzolatrice..
Il "mio" camino aveva la storia e l'arte dentro e fuori mentre quello industriale era una cosa di nessun valore, né artigianale né artistico, come avrei mai potuto perdere una scommessa del genere?!
Ebbene, a distanza di quasi cinquant'anni, nonostante abbia avuto anch'io le mie soddisfazioni, questa scommessa posso darla più persa che vinta.. E' vero, qualcuno ha abbandonato il caminetto tipo "tavernetta" per darsi magari a caminetti ipermoderni in acciaio, così cadendo dalla padella alle braci, ma la maggioranza degli italiani preferisce ancora il caminetto "industriale", quello proposto da grandi aziende attraverso cataloghi nei quali i nomi dei camini sono sigle impersonali (es: "Guardi, signora, quant'è bello il nostro modello K834 !!") ed i caminetti proposti provengono, per la stragrandissima maggioranza, dalla Cina, dal Pakistan o dall'India (povera Italia, e povero me che credevo in te!!).
Il camino antico copre forse il tre/quattro per cento degli esemplari venduti (che è sempre meglio dello 0,0007 di mezzo secolo fa, ma non è certo un gran risultato..), questa è l'odierna realtà italiana, ben lungi da altre situazioni di paesi europei più acculturati del nostro.
PERCHE' VI RACCONTO DI QUESTE COSE MENTRE DOVREI PARLARVI DEL CAMINETTO QUI SOPRA PUBBLICATO?
Perché, purtroppo, anche tra gli amanti dell'antico c'è una preferenza per il "moderno"..
Mi spiego meglio:
EBBENE, VERREBBE DA PENSARE CHE IL PIU' ANTICO, A PARITA' DI CONSERVAZIONE, DOVREBBE VALERE MOLTO, MOLTO DI PIU', RISPETTO AL SECONDO, NON FOSSE CHE PER IL SUO BEN PIU' DIFFICILE RITROVAMENTO..
NON E' COSI', I CLIENTI "MODERNI" (NON TUTTI, MA MOLTI..) PREFERISCONO IL CAMINETTO NAPOLEONE III A QUELLO, SOLO APPARENTEMENTE "PIU' SEMPLICE", D'EPOCA SETTECENTESCA, CON RELATIVA MAGGIOR QUOTAZIONE DEL FIGLIO RISPETTO AL PADRE...
Insomma, io dipartirò da questo mondo senza aver la soddisfazione di poter dire che gli italiani, forti della loro secolare cultura, siano veri intenditori d'arte, morirò senza poter orgogliosamente dire che i miei conterranei, figli del Rinascimento, abbiano nei cromosomi la possibilità di capire, meglio di qualunque altro popolo del globo terracqueo, dove stia il più bello ed il più artistico.
E' AVVILENTE, MA (E QUI DOVETE CREDERMI SULLA PAROLA..) VI POSSO GARANTIRE CHE MOLTI CLIENTI RUSSI (O COMUNQUE DELL'EST, DI QUELLE PARTI LI', INSOMMA..) HANNO UNA FINEZZA DI GUSTO CHE SEMPRE PIU' DIFFICILMENTE TROVO NELLA NOSTRANA CLIENTELA.
IN POCHE PAROLE, SE MI TRADITE ANCHE VOI, MIEI CARI POCHI ED AFFEZIONATI CARBONARI AMANTI DELL'ANTICO CAMINETTO, CHE BILANCIO DOVREI FARE DEL MIO LAVORO D'UNA VITA?!