QUESTO ESEMPLARE E', TRA TUTTI I CAMINI "TROIS COQUILLES" DEL MIO MAGAZZENO, UN VERO "BIJOU" CHE VA APPELLATO AL FEMMINILE, VISTO CHE DI MASCHILE, PER FORTUNA, NULLA HA..
GUARDATELA ANCHE VOI, QUESTA CAMINETTA, NON VI PARE LEGGIADRA E FLESSUOSA?
ED UN UOMO, SE "LEGGIADRO E FLESSUOSO", PUO' DARE A PENSARE, NO? ECCO PERCHE' IO AMO APPELLARE ALLA MANIERA FRANCESE (CIOE' AL FEMMINILE) I CAMINI IN GENERE ED I CAMINI BAROCCHI IN PARTICOLARE.
INOLTRE QUESTA CAMINETTA HA DUE BELLE GAMBE ED UN BEL SENO, PARTI ANATOMICHE CHE LA COSIDDETTA "VOX POPULI" RACCONTA RAPPRESENTINO LE FATTEZZE DELLA PIU' FAMOSA AMANTE DELLA STORIA, L'ILLUSTRISSIMA MARCHESA DI POMPADOUR, PROCACE POPOLANA NATA ANTONIETTE POISSON.
IO NON CREDO ALLE LEGGENDE IN GENERE, MA A QUESTA SI'.
AH, DIMENTICAVO, QUESTA CAMINA PORTA SULLA SUA PELLE UNA PATINA CHE PARE IL PROFUMO DI UNA GIOVINETTA (SE MI LEGGE MIA MOGLIE SON ROVINATO..), UNA PATINA DA CAREZZARE E DA RESPIRARE..
SENZA ESSER NE' PEDOFILO NE' FETICISTA, E' MIO PARERE CHE ANCHE LE SUE SCARPINE (IN GENERE APPANNAGGIO DEI CAMINI PIU' IMPORTANTI E COSTOSI E QUI RAPPRESENTATE DALLA COPPIA DI CARTIGLI AI PIEDI) AGGIUNGANO UN TOCCO DI DELICATEZZA E FINEZZA A QUESTA SCULTURA.
QUESTO CAMINO, RARISSIMO E GRAZIOSISSIMO, E POTRA' RAPPRESENTARE UNA INTERESSANTE (E PER UNA VOLTA NON TROPPO COSTOSA) ACQUISIZIONE PER CHI AMI L'ARCHITETTURA LUIGI XV.
RITROVAMENTO PARIGINO, OPERA SCULTOREA ITALIANA (AVVENUTA IN ZONA LUNIGIANA, TERRA DEI LUNI, ALLE PENDICI DELLE ALPI APUANE, TRA TOSCANA E LIGURIA ), IN UNA QUALITA' DI MARMO BIANCO DI CARRARA APPELLATO "BIANCO P" (LA INIZIALE P STA PER "PURO"), IL CUI FONDO E' CANDIDO E COMPATTO MENTRE LE SUE PARTI GRIGIE SONO SOTTILISSIME VENATURE CHE PAION FILI DI CAPELLI E MAI SGRADEVOLI "MACCHIE", PERFETTA CONSERVAZIONE, DELLA PATINA ABBIAMO GIA' FATTO SCONVENIENTE CENNO, EPOCA DELLA SUA COSTRUZIONE 1860-80.
P.S: OGGI IL "MARMO P" VIENE, DAGLI SCULTORI DELLE ULTIME GENERAZIONI, APPELLATO "BIANCO GIOIA" DAL NOME DELL'ULTIMA CAVA RIMASTA DI QUESTO RAFFINATO MATERIALE.
NOTE IN CALCE: ECOLOGIA ED ANTICHI CAMINETTI
Sul mio comodino ho un testo di quelli apparentemente "leggeri", od almeno così credevo che fosse, a giudicare dalla sua copertina e dal suo titolo: "Mao perchè sei morto" di Massimo Bucchi, più o meno da me considerato sinora un semplice "cartoonist".
Devo dire invece che anche questa lettura si è rivelata interessantissima, direi.. "fulminante" e poiché non posso qui riassumervela compiutamente, ho scelto tra tutte, una vignetta che vede raffigurato un prete al capezzale del morente.. Il prete sta chiedendo al morente se ha qualcosa di cui pentirsi e questo signore, con la generosità e la fermezza dei momenti importanti dipinta in volto, gli dice: "LASCIO A MIO FIGLIO IL CERINO ACCESO".
Come a dire: Di questo mondo abbiamo fatto una pattumiera, fisica e morale, e ce ne siamo pure accorti ma non abbiamo fatto nulla per metterci una pezza, questo è il mio peccato più grande e questo rende più grande il mio dolore ora che me ne vado e devo lasciare questa discarica a mio figlio, il quale dovrà, incolpevole, provvedere alla sua pulizia.
Che c'azzecca questo mio discorso con il commento d'un caminetto ottocentesco?
Beh, nella mia vita posso dire d'aver provato, sin dall'inizio della mia attività, a tener pulito questo mondo, infatti per ogni caminetto che io raccolgo, restauro e vendo, c'è un pezzo di montagna che non viene cavata e scarnificata...
So bene che non sia facile credermi sulla parola, ma io pensavo a queste cose anche quasi mezzo secolo fa, al mio primo muovere nel campo del recupero, confortato nel pensiero di un inevitabile e certo successo (come si è giustamente illusi a vent'anni !!!) dal fatto che un caminetto antico è più "bello", più "vero", più "affascinante", più "artistico" e più "risparmioso" di uno nuovo, odorante di plastica ed acidi...
Un poco ho avuto ragione, più o meno alL'1 PER CENTO delle antiche aspettative!
