Il particolare più evidente nello stilismo che i francesi chiamano “Boudin” è la sua ELEGANTISSIMA SEMPLICITA’ di linee.
Ma quando nascono queste linee, dove nascono queste linee, da quale matita d’architetto od artista?!
Penso che sia giusto dare a Cesare quel che è di Cesare e per questo, per raccontarvi la sua vera natalità, vi annoierò con una lezioncina di Storia:
Questo modello di camino nasce intorno agli anni 1830-40 ed avrà un grande successo nei 30 anni successivi..
Nasce in Provenza, in un laboratorio di Nizza o di Marsiglia, dove con costi relativamente favorevoli, giungevano via mare i marmi italiani (cavati nelle Alpi Apuane) e via terra i marmi “franco-spagnoli” (cavati nei Pirenei). Importante notare come in questi laboratori lavorassero per lo più scultori baschi i quali, tra l’altro, ben conoscevano i loro marmi.
L’esemplare che qui presento è vestito d’un bel marmo pirenaico che si chiama Nero Marquinia nella sua qualità migliore, cioè quella in cui le sue frezzature (sedimenti di fossili marini) sono le più bianche e le più sottili.
Ma… manca all’appello il personaggio principale, CHI HA DISEGNATO QUESTE LINEE?!
Ebbene, quello che scriverò qui ora sbalordirà tutti i francesi più delle trovate di Tramp, qualcuno inorridirà e mi darà del pazzo o, al limite, del bugiardo, ma… Wikipedia docet.. IL DISEGNO DI QUESTA FINISSIMA QUANTO BASICA CORNICE è sortito dal pennello del pittore napoletano Salvator Rosa, uomo che per me può considerarsi il Leonardo del Seicento, considerando che, più che pittore, il nostro Salvatore dovrebbe titolarsi ARTISTA OD INVENTORE, visto che, anche se la fama maggiore l’ebbe per via dei suoi quadri, quest’uomo fu anche apprezzato scrittore, raffinato incisore, poeta a tutto campo (satirico e non) e, dulcis in fundo, anche attore teatrale.. Visse, nutrendosi di Bellezza, a Napoli, Roma e Firenze, amò l’Italia come pochi altri e, nonostante i dorati inviti delle più importanti corti d’Europa, non mise mai piede fuor della sua patria. Per precisione ritengo necessario dire come questa particolare e rivoluzionaria cornice, inventata dal nostro Salvator Rosa intorno al 1650, non nacque per farsi camino, bensì per farsi cornice dei suoi quadri, in contrasto con l’eccessivo carico decorativo delle cornici per quadri del tempo. Furono gli architetti parigini, qualche decennio dopo ed alle prese con la progettazione della Reggia di Versailles, che compresero l’importanza della cornice Salvator Rosa e se ne servirono, copiandola pari pari, per INCORNICIARE quasi ogni focolare (s'intende per "focolare" la"camera" del caminetto in cui bruciano i ceppi di legna) dei 1264 camini della Reggia. Avete capito bene, NELLA VERSAILLES APPENA EDIFICATA I CAMINI ERANO PIU’ DI 1260!!! OGGI, A FURIA DI VARIANTI VOLUTE DA RE, IMPERATORI, DELFINI, MOGLI ED AMANTI, SIAMO INTORNO AI "SOLI" 350-60 CAMINI.
Non commento quasi mai i controcuori, ma stavolta non potrò esimermi dal farlo perché l’esemplare che correda il nostro camino ha una particolarità che capita una volta su mille. Quasi tutta la sua superficie è lavorata “A TAPISSERIE”, cioè ha uno sfondo tutto uguale (salvo le due piccole decorazioni sugli zoccoli e quella al centro del frontale), una superficie di fondo che in Italia chiamiamo “TRAPUNTATA”. Ebbene, andate alla decorazione ovale sul frontale del nostro controcuore.. Vedete come la sua parte centrale sia priva di decorazioni e…liscia?! Ebbene, questa zona era destinata, a scelta del proprietario ovviamente, all’incisione di una o più iniziali del proprio nome. PER NOSTRA FORTUNA gli acquirenti del camino e del relativo controcuore erano persone poco vanagloriose (dei veri signori, insomma) ed hanno deciso di lasciare questa decisione al nostro cliente acquirente del camino stesso.
Villefranche-sur-Saône è la simpaticissima cittadina del Sud della Francia da cui noi abbiamo rub… ehm.. recuperato questa coppia d’opere d’arte (Sì, coppia, perché anche il FINISSIMO controcuore del nostro camino è da considerarsi un’opera d’arte e di alto artigianato).
La data di nascita del nostro camino in stile Luigi XIV è da datarsi alla metà dell’Ottocento.