Caro Gino... quanto avevi ragione.. quando cantavi..“Ma come si fa.. a non vendersi l’anima… quando sei tu… che vorresti comprarmela…Ma come si fa..”
E già, come si fa, a non farsi conquistare da una caminetta così..ehmm... così.. affascinante?!
In effetti, come lei m’insegna (Questo “lei” é un marito che oggi é venuto a trovarmi e mi sta aiutando molto a compilare questo –quasi erotico- commento), come lei m'insegna, dicevo, il caminetto Luigi XV Pompadour Galbè è femmina (il nome stesso –Pompadour- ce lo dice, insieme alle sue forme morbide, alle sue gambe slanciate ed ai seni ben scolpiti nelle linee del frontale).
Ma non tutte le femmine sono eguali, ogni rappresentante di questa umana categoria, vuoi per come si veste, vuoi per come ti guarda (o per come finge di non vederti), vuoi per come si muove o per come si veste, ogni Femmina, insomma, ha il suo modo di esprimersi, di presentarsi, di rendersi attraente di fronte al (mooolto più semplice ed indifeso) maschietto..
Però, pur con tutto il rispetto per l’Intelligenza e l’Astuzia, diciamo così..”basica”, che, come lei m’insegna, riconosciamo a tutto il genere femminile, anche tra le donne c’è colei che eccelle, magari un esemplare ogni cento milioni, ma c’é.. Una Greta Garbo, una Loren Sofia, una Marylin Monroe od una indimenticabile Vitti Monica, C’E’.
E tra le nostre caminette Pompadour, come lei m’insegna, l'esemplare che sto qui presentando ECCELLE, eccome!
In questo caso l’Incantesimo che prende chi questa caminetta veda per la prima volta è chiamato “Mistero”..
Mistero che deriva dal fascino del suo nero vestito, dalla stoffa, finissima, di questo particolare marmo Marquinia, dal fondo nerissimo decorato di venature bianchissime e sottilissime come capelli. Gli issimi si sprecano ma.. nessuna esagerazione, son tutti meritati..
Questa raffinatissima nera vestizione di bianchi pizzi decorata produce in chi la veda Bellezza, Emozione, Seduzione, Pathos, addirittura in qualcuno, come lei m’insegna, può far nascere proibite Passioni.
A volte non serve truccarsi troppo, caricarsi di troppi monili od orpelli vari, a volte basta un vestito nero ben portato, come lei m’insegna.
PROVENIENZA PARIGI (E DOVE, ALTRIMENTI?!), PERIODO NAPOLEONE III, PERFETTA CONSERVAZIONE ED AFFASCINANTE PATINA.
MESSAGGIO RISERVATO AL MARITO CHE TANTO MI HA INSEGNATO:
Porti pazienza se io la ho coinvolta rivolgendomi a lei e ribadendo continuamente quel “come lei m’insegna”, ma cerchi di capire, se mia moglie legge commenti così osé, a me serve uno scaricabarile, dirò che la colpa è tutta sua, che il pervertito (per un poco di intimo femminile nero, che vergogna!!) è lei, è lei che mi ha traviato, io, mica volevo! Tanto mia moglie non la conosce, non sa chi sia lei e non la troverà mai, quindi.. Grazie e.. alla prossima.
IMPORTANTE NOTA SULLE MODALITÀ' DELLA CONSEGNA/INCOMPRENSIONI AL MOMENTO DELLO SCARICO
Ho deciso di scrivere questa nota riguardante le consegne in quanto, sempre più spesso, AL MOMENTO DELLO SCARICO, si verificano delle incomprensioni (tipo le le telefonate in sede trascritte ai paragrafi A e B) che qui sotto elenco:
A) "Ma io credevo che il vostro dipendente il camino me l'avrebbe portato sino in casa" (Il signore in questione abitava al quarto piano senza ascensore ed il camino aveva parti del peso di circa un quintale cadauna);
B) "Ma come, lei non me lo monta compreso nel prezzo?!" (Il "montaggio" d'un camino può variare, a seconda delle mille modalità possibili, dai 700/800 € sino ai 4-5000 € e magari quel camino aveva un prezzo di 1500 €..);
C) Il nostro dipendente consegnatario (che da più di vent'anni a questa parte spende giornate al telefono solo per cercare (giustamente, no?) di soddisfare al massimo le esigenze di tempo dei clienti), spesso si trova alle prese con una cliente con la quale, ad esempio, aveva concordato il rendez-vous per la consegna alle 16 del pomeriggio, la quale cliente, dimentica dell'orario stabilito, come nulla fosse, gli dice.. "Beh, porti pazienza ma io prima delle ore 18 non sarò a casa, si figuri che devo ancora passare dalla parrucchiera";
D) Si è concordato un pagamento in contanti tra noi ed il cliente al momento dell'acquisto. Poi, al momento della consegna (da tener presente che noi concordiamo il giorno e l'ora della consegne ALMENO due o tre giorni prima con il cliente) il cliente non ha i contanti concordati e magari sfodera un assegno delle Poste Italiane (i più falsificati al mondo!!). Così, se va bene, il nostro dipendente deve aspettare che il cliente vada in banca a fare il prelievo che non aveva fatto prima oppure il mio collaboratore deve ricaricare il tutto e perdere magari mezza giornata oltre a tutte le spese che una trasferta comporta (E SON TANTE, CREDETEMI!);
MORALE DELLA FAVOLA/CONSIDERAZIONI PER EVITARE CHE CERTE SITUAZIONI NON SI DEBBANO PIU' VERIFICARE:
Nel caso A) i clienti hanno evidentemente travisato il concetto di "CONSEGNA" mutandolo in "PRETESA DI PRESTAZIONE DA SCHIAVO EGIZIANO". A questo proposito rammento a questi signori che la schiavitù finisce con Lincoln nel secolo XIX° e che, salvo non ci sia un ascensore utilizzabile (nel qual caso il mio dipendente farà il possibile per portare sino all'appartamento le varie parti del camino), il sollevamento di oggetti così importanti, FATTI SALVI I CONTRATTI DI TRASLOCHI, è a carico dell'acquirente. Come da Usi e Costumi civilissimi in vigore in Italia più o meno da un centinaio d'anni.
Nel caso B) invece, il cliente confonde un termine singolo e semplicissimo quale "CONSEGNA" con una frase complessa quale "CONSEGNA CON PRINCIPESCO REGALO ANNESSO".
Nei casi C) e D), che accomuno, la dimenticanza o la sottovalutazione di un impegno preso diventa MALEDUCAZIONE soprattutto nei confronti di chi lavora, magari distante centinaia di km da casa, magari costringendo il mio dipendente a far brutte figure con il cliente che sta aspettando la consegna successiva.
