Un caminetto italiano, finalmente!
Uno? No, sono due, in perfetta coppia..
Questo in foto è quello dei due in migliori condizioni ed è stato restaurato da colui che me l'ha venduto, l'altro, disponibile a magazzeno, è ancora nello stato del ritrovamento.
E' tanto difficile trovare caminetti italiani autentici ed ora noi ne abbiamo trovati addirittura due! Magari trovassi il cliente disposto (ma son cose d'altri tempi e d'altri..ambienti..) ad acquistarli per contrapporli, uno all'altro, nello stesso salone..
Siamo intorno al 1860, siamo nel Lombardo Veneto, siamo davanti ad un Luigi Filippo italiano d'epoca costruito in marmo Botticino, dal tono di colore eccezionalmente omogeneo, segno di una accurata scelta dei blocchi da scolpire..
Il suo prezzo? Ridicolo, leggetelo sopra e mi darete ragione.
IMPORTANTE NOTA SULLE MODALITÀ' DELLA CONSEGNA/INCOMPRENSIONI AL MOMENTO DELLO SCARICO
Ho deciso di scrivere questa nota al paragrafo delle consegne in quanto, sempre più spesso, AL MOMENTO DELLO SCARICO, si verificano delle incomprensioni (che poi diventano le telefonate - in sede od al mio collaboratore consegnatario - di cui faccio sotto la trascrizione) del tipo:
A) "Ma io credevo che il vostro dipendente il camino me l'avrebbe portato sino in casa" (Il signore in questione abitava al quarto piano senza ascensore ed il camino aveva parti del peso di circa un quintale cadauna);
B) "Ma come, lei non me lo monta compreso nel prezzo?!" (Il "montaggio" d'un camino può variare, a seconda delle mille modalità possibili, dai 700/800 € sino ai 3-4000 € e magari qual camino costava 1500 €..);
C) Il nostro dipendente consegnatario (che da più di vent'anni a questa parte spende giornate al telefono solo per cercare (giustamente, no?) di soddisfare al massimo le esigenze di tempo dei clienti), spesso si trova alle prese con una cliente con la quale, ad esempio, aveva concordato il rendez-vous per la consegna alle 16 del pomeriggio, la quale cliente non risulta in casa ad attendere il desiato caminetto e, dimentica dell'orario stabilito, come nulla fosse, gli dice.. "Beh, porti pazienza ma io prima delle ore 20 non sarò a casa, si figuri che devo ancora passare dalla parrucchiera";
D) Si è concordato un pagamento in contanti tra noi ed il cliente al momento dell'acquisto. Poi, al momento della consegna (da tener presente che noi concordiamo il giorno e l'ora della consegne ALMENO tre giorni prima con il cliente) il cliente non ha i contanti concordati e magari sfodera un assegno delle Poste Italiane (i più falsificati al mondo!!). Così, se va bene, il nostro dipendente deve aspettare che il cliente vada in banca a fare il prelievo che non aveva fatto prima oppure il mio collaboratore deve ricaricare il tutto e perdere magari mezza giornata oltre a tutte le spese che una trasferta comporta (E SON TANTE, CREDETEMI!);
MORALE DELLA FAVOLA/CONSIDERAZIONI PER EVITARE CHE CERTE SITUAZIONI NON SI DEBBANO PIU' VERIFICARE:
Nel caso A) i clienti hanno evidentemente travisato il concetto di "CONSEGNA" mutandolo in "PRETESA DI PRESTAZIONE DA SCHIAVO EGIZIANO". A questo proposito rammento a questi signori che la schiavitù finisce con Lincoln nel secolo XIX° e che, salvo non ci sia un ascensore utilizzabile (nel qual caso il mio dipendente farà il possibile per portare sino all'appartamento le varie parti del camino), il sollevamento di oggetti così importanti, FATTI SALVI I CONTRATTI DI TRASLOCHI, è a carico dell'acquirente. Come da Usi e Costumi civilissimi in vigore in Italia più o meno da un centinaio d'anni.
Nel caso B) invece, il cliente confonde un termine singolo e semplicissimo quale "CONSEGNA" con una frase complessa quale "CONSEGNA CON PRINCIPESCO REGALO ANNESSO".
Nei casi C) e D), che accomuno, la dimenticanza o la sottovalutazione di un impegno preso diventa MALEDUCAZIONE soprattutto nei confronti di chi lavora, magari distante centinaia di km da casa, magari costringendo il mio dipendente a far brutte figure con il cliente che sta aspettando la consegna successiva.