535 PATINATISSIMO CAMINO "GRIFFE DE LION" IN...
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535 PATINATISSIMO CAMINO "GRIFFE DE LION" IN MARMO GIALLO FIORITO
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535 PATINATISSIMO CAMINO "GRIFFE DE LION" IN MARMO GIALLO FIORITO
535 PATINATISSIMO CAMINO "GRIFFE DE LION" IN MARMO GIALLO FIORITO
535 PATINATISSIMO CAMINO "GRIFFE DE LION" IN MARMO GIALLO FIORITO
535 PATINATISSIMO CAMINO "GRIFFE DE LION" IN MARMO GIALLO FIORITO

535 PATINATISSIMO CAMINO "GRIFFE DE LION" IN MARMO GIALLO FIORITO

Impero

5.600,00 €
Nessuna tassa

PREZZO IMPONIBILE COMPRESA CONSEGNA("IMPONIBILE" STA PER "+ IVA 4%, 10% o 22% A SECONDA DEI CASI")

Larghezza max 126 Altezza max 98 Larghezza bocca 90,5 Altezza bocca 73 Profondità pianale 39

PREZZO IMPONIBILE € 5.600
("IMPONIBILE" STA PER "+ IVA 4%, 10% o 22% A SECONDA DEI CASI")

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Dettagli del prodotto

Larghezza (cm)
126 - 135
974

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Descrizione

PREMESSA INDISPENSABILE:
SE TROVO CHI HA SCATTATO QUESTE FOTOGRAFIE CON UN CONTROCUORE DENTRO LA NOBILE PANCIA DEL NOSTRO ANTICHISSIMO "GRIFFE DE LION", FACCIO UNO SPROPOSITO..(MA PARE NON LE ABBIA SCATTATE NESSUNO DEI SOSPETTATI, ESSE SONO LA PROVA CHE DIO ESISTE VISTO CHE SI SONO MATERIALIZZATE E SONO FURTIVAMENTE ENTRATE NEL SITO DA SOLE).
COMUNQUE, IN ATTESA DELLA SOSTITUZIONE DI QUESTE IMMAGINI CON ALTRE PIU' APPROPRIATE (E MAGARI ANCHE FATTE MEGLIO), SAPPIATE CHE QUEL CONTROCUORE IN GHISA QUI EFFIGIATO NULLA C'ETRA CON IL CAMINO IN QUESTIONE.

CAMINETTO CARLO X O TARDO IMPERO CHE DIR SI VOGLIA (EPOCA 1835-40) IN MARMO GIALLO FIORITO DI GRANDE OMOGENEITA' E DI SUPERBA PATINA, PROVENIENZA PARIGI, OTTIMA CONSERVAZIONE, PREZZO CHE FA PENSARE CHE NOI LO SI SIA RUBATO NOTTETEMPO..

E' vero, nella vita ci vuole fortuna.. Magari compri un biglietto all'autogrill (non l'hai mai fatto nella tua vita, chissà perché mai l'hai comprato..) e vinci all'enalotto, oppure incontri la persona giusta e da un momento all'altro ti ritrovi ministro delle pari opportunità (è successo, eh ..)... Però, la fortuna, bisogna anche saperla prendere al volo, difficilmente ci sfiora più di qualche volta nella vita, come nel caso di questo antico caminetto..

Egli (guai a chi si azzarda a chiamarlo "esso"..) è uno dei più antichi caminetti in commercio, visto che data alla prima metà ottocento ed i caminetti antichi autentici del settecento si ha la "fortuna" di ritrovarli per lo più nei negozi di certi falsari ( se vi serve qualche nominativo, venite a trovarmi, ed io ve ne darò forse l'elenco completo, almeno di quelli italiani..). A questo proposito vorrei raccontarvi cosa ho scoperto navigando nel portale d'antiquariato forse più importante d'Italia (darò l'indirizzo a chi ne fosse interessato ed anche la stampa delle relative pagine nel caso che nel frattempo queste siano state cancellate..): Alla sezione "camini antichi del 500" vi sono ben due caminetti "Salvator Rosa" presentati da altrettanti antiquari... Per uno dei due caminetti, l'antiquario scrive nella descrizione "datato anno 1590"... E' pudico, non vuole esagerare... Il secondo antiquario, invece, scrive semplicemente "camino del 500" (magari è del 1501, chissà..).. A quel punto, la mia meraviglia cresce, da una vita, infatti, avevo sempre pensato che l'ideatore di quella cornice (che, peraltro nasce come cornice per quadri e diventa caminetto per  merito degli Atelier des Arts di Luigi XIV, i quali ne avevano compreso la grande forza innovativa e stilistica..) infatti, dicevo, avevo sempre pensato che l'ideatore di quella cornice, il famosissimo pittore napoletano Salvator Rosa, fosse operante alla metà del seicento.. Ed allora corro alla mia enciclopedia e scopro che non mi sbagliavo, detto pittore, infatti, è nato nel 1615 !!
Quindi, anche ammesso che questo artista multiforme ed a modo suo futurista abbia ideato la cornice che prenderà il suo nome mentre era in fasce, come avranno fatto quei due blasonati antiquari a trovare questi due CAMINETTI SALVATOR ROSA DEL CINQUECENTO!?! Mah, io me lo sto ancora domandando...

Beh, tornando a noi, e dopo aver cercato di mettervi in guardia sulle datazioni troppo antiche che spesso abbondano nel commercio antiquariale riguardo gli antichi caminetti (sui mobili non metto lingua, ammetto di esserne digiuno e di aver amore solo per i caminetti, antichi..), io affermo che è molto, molto difficile aver la fortuna d'imbattersi in autentici camini settecenteschi, e vi esorto a credermi quando vi dico che il caminetto che sto qui presentandovi è tra i caminetti più antichi che voi possiate trovare in commercio, in Italia ed in Europa.. Se poi lo considerate bene, vi accorgerete che è di media misura e quindi si adatterà benissimo ai nostri moderni "saloni" (che non son mai una piazza d'armi..), che è fascinosissimo per via della sua grande patina e poi, perché no, ha un prezzo davvero di quelli da prendere al volo... Come per la fortuna che ora vi sta passando davanti…

ECOLOGIA ED ANTICHI CAMINETTI
Sul mio comodino ho un testo di quelli apparentemente "leggeri", od almeno così credevo che fosse, a giudicare dalla sua copertina e dal suo titolo: "Mao perchè sei morto" di Massimo Bucchi, più o meno da me considerato sinora un semplice "cartoonist".

Devo dire invece che anche questa lettura si è rivelata interessantissima, direi.. "fulminante" e poichè non posso qui riassumervela compiutamente, ho scelto tra tutte, una vignetta che vede raffigurato un prete al capezzale del morente.. Il prete sta chiedendo al morente se ha qualcosa di cui pentirsi e questo signore, con la generosità e la fermezza dei momenti importanti dipinta in volto, gli dice: "LASCIO A MIO FIGLIO IL CERINO ACCESO".

Come a dire: Di questo mondo abbiamo fatto una pattumiera, fisica e morale, e ce ne siamo pure accorti ma non abbiamo fatto nulla per metterci una pezza, questo è il mio peccato più grande e questo rende più grande il mio dolore ora che me ne vado e devo lasciare questa discarica a mio figlio, il quale dovrà, incolpevole, provvedere alla sua pulizia.

Che c'azzecca questo mio discorso con il commento d'un caminetto ottocentesco?

Beh, nella mia vita posso dire d'aver provato, sin dall'inizio della mia attività, a tener pulito questo mondo, infatti per ogni caminetto che io raccolgo, restauro e vendo, c'è un pezzo di montagna che non viene cavata e scarnificata...
So bene che non sia facile credermi sulla parola, ma io pensavo a queste cose anche quasi mezzo secolo fa, al mio primo muovere nel campo del recupero, confortato nel pensiero di un inevitabile e certo successo (come si è giustamente illusi a vent'anni !!!) dal fatto che un caminetto antico è più "bello", più "vero", più "affascinante", più "artistico" e più "risparmioso" di uno nuovo, odorante di plastica ed acidi...
Un poco ho avuto ragione, più o meno al 2-3-4 per cento delle antiche aspettative!

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