Classico ed impeccabile Luigi XVI "Trois Fleurs", il camino più amato dai ricchi borghesi d'epoca Napoleone III, modello di camino ottocentesco che anche oggi è recordman di preferenze tra gli arredatori e le mogli più "trend" (o "trendy", o chissà come si scriverà mai, io, con l'inglese, proprio non ho feeling..).
Ma... non son tutti eguali, i Trois Fleurs, magari paiono eguali al profano, e molto simili tra loro sono, altrimenti non potrebbero avere in comune quel loro grazioso e floreale nomignolo ma, ripeto, NON NE ESISTE UNO IDENTICO ALL'ALTRO. OGNI SCULTORE OD OGNI "MAISON" D'ARREDAMENTO AVEVA UN PROPRIO E SPECIFICO "MODELLO", COM'E' DEL RESTO GIUSTO PERCHE' OGNUNO CERCA LA PROPRIA PERSONALITA'.
Questo "pezzo" che oggi vi presento ha figure scultoree molto rilevate, tanto che vien voglia di toccarle, quelle foglie d'acanto sulle spalle che paiono venir verso di voi, sfuggire al marmo che da più d'un secolo e mezzo le stringe a sé..
Ovviamente, come si conviene agli esemplari più importanti, anche il nostro Trois Fleurs ha i fianchi decorati, anzi ADDIRITTURA DUE VOLTE DECORATI.
Mi spiego meglio:
Poiché un camino non lo si vede solo dinnanzi ma anche dal fianco, nei camini di medio alta importanza si apponevano ai fianchi due belle bocche in fusione di bronzo, in questo modo chi avesse visto il camino giungendogli dai lati avrebbe visto una lastra marmorea decorata da questi bronzei abbellimenti.
Nei camini di altissima gamma, invece, si riquadrava la stessa lastra scanalandone il marmo sino a ricavarne un disegno, sui camini neoclassici come questo in genere si disegnava una greca.
EBBENE, IN QUESTO SPECIFICO ESEMPLARE ABBIAMO AMBEDUE LE DECORAZIONI, LA COMMITTENZA, INSOMMA, NON HA VOLUTO LESINARE ALCUNCHE'..
OTTIME CONDIZIONI DI CONSERVAZIONE E PATINA, MARMO BIANCO DI CARRARA QUALITA' "PURO" (DAL FONDO PARTICOLARMENTE CANDIDO), SCULTURA ITALIANA E PIETRASANTINA (LA MIGLIORE DEL GLOBO TERRACQUEO). EPOCA E STILISMO NAPOLEONE III, RITROVAMENTO PARIGINO.
IMPORTANTISSIMA NOTA SUI FORTUNATI CAMINI DOTATI DI CONTROCUORE D'ORIGINE IN GHISA.
Ritengo importante parlarvi di una cosa che sempre più viene evidenziata dai clienti interessati ad acquistare un camino provvisto del suo controcuore, questa:
"Mi scusi, Maurizio, ma non le pare che la ghisa del controcuore non collimi perfettamente con il marmo del camino?!"
"Certamente, signor Franco, che la mi pare proprio come sta dicendo lei.. Le dirò di più, sarei preoccupato se ci fosse perfetta collimazione (si vede che son laureato in lettere, eh.. Quando mai avete sentito il vocabolo collimazione? A dire il vero anch'io non l'ho mai sentito, mah, speriamo che esista..) tra le due superfici. E mi spiego meglio: La ghisa artistica, dopo la colata nella terra che le darà la forma, inizia a raffreddarsi. E non c'é Santo che tenga, durante il suo raffreddamento essa (la colata) si scompone, si restringe e ... più o meno a seconda della fortuna e della perizia del maestro fonditore, un poco perde le sue linee originali, sia in larghezza come in altezza e profondità. Ovviamente se lo spostamento dalle misure dello stampo è tale da rendere inutilizzabile l'oggetto di fusione, beh, lo si ributta nel forno per le colate successive. Mai, per fortuna, si potrà raggiungere la Perfezione.
Quella la si può trovare in controcuori realizzati oggigiorno in alluminio pressofuso. C'è una ditta tedesca che li produce e li vende a 4000/5000 € cadauno, però, provare per credere, al solo vederli si avverte profumo e sapore di plastica. In ogni caso noi trattiamo, da ormai quasi mezzo secolo, SOLO ARTICOLI ANTICHI, lasciamo ai tedeschi-e presto anche ai cinesi- le loro volgari riproduzioni standardizzate quanto MODERNAMENTE PERFETTE. Io credo che chi acquisti un antico camino col suo altrettanto antico controcuore, deve accettare queste fantastiche imperfezioni, anzi deve amarle, perché, se lo ricordi signor Franco, la Bellezza che ci ha donato il bel tempo andato non la ritroveremo di certo nel prossimo futuro. Purtroppo.
Inoltre, signor Franco, quella che a lei pare una imperfezione (mentre è il segno d'un qualcosa d'artistico realizzato manualmente, con esperienza, sudore, amore e capacità creativa) si potrà eliminare facilmente con un poco di stucco nero (molto diffuso quello che si usa per le canne fumarie). Nell'antichità per questi raccordi usavano il gesso raffinato colorato di nero da un pizzico di polvere di grafite (ma andrà benissimo qualunque moderno pigmento nero del tipo di quelli usati per la colorazione delle fughe nei pavimenti/rivestimenti). In ogni caso, semmai chi monti abbia qualche incertezza su questa spicciola operazione, ci chiami e noi l'assisteremo facilmente.