205 PICCOLO E SFIZIOSO CAMINETTO LUIGI XVI "DÉMI-LUNE MARGUERITE" SCOLPITO IN MARMO BIANCO CARRARA
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Gli addetti ai lavori nell'ambito affascinante dell'antico caminetto ben sanno che i caminetti, esattamente come gli umani, si dividono sostanzialmente in due grandi categorie: I maschi e le femmine.
Maschi sono i caminetti appartenenti alla famiglia dei Neoclassici, della quale fan parte gli stili Luigi XVI, Impero, Direttorio o Luigi Filippo, e comunque tutti quei camini che abbiano linee squadrate, angoli a 90°, linee insomma piuttosto sul "lineare", mentre i caminetti "al femminile" (famiglia dei Barocchi) hanno le linee morbide e voluttuose degli stili Luigi XV, Reggenza e/o Luigi XIV..
Ma... esistono le eccezioni, com'è giusto che sia, d'altronde, in ogni umana manifestazione..
Oddio, nel mondo dei caminetti antichi non siamo ancora giunti ai trans che tanto paiono manifestarsi nel più debole mondo degli uomini, ma... agli esemplari "bisex" sì, lì ci siamo giunti, aggiungerei anche felicemente visto che la Libertà è importante patrimonio della nostra vita.
Io, e qui comprenderete il perché del mio strano incipit a questo commento, definisco questo fascinosissimo caminetto Demi-Lune un caminetto "bisessuale" in quanto esso, pur appartenendo all'ambito stilistico Luigi XVI (e quindi propriamente maschile), ammorbidisce le sue linee con quei fianchi arrotondati e, me lo permetterete, un poco femminei... Personalmente trovo che questo melange di linee diritte e di linee curve sia azzeccatissimo e mi ritengo un estimatore di questo modello di camino, peraltro l'unico che possa definirsi "d'epoca Napoleone III", mi spiace solo che in questa stessa epoca (1850-1880) la maggior parte degli altri caminetti costruiti siano rifacimenti stilistici di modelli d'epoca Luigi XVI (ultimo quarto del settecento), mentre pochissimi siano gli esemplari Demi-Lune..
Che "propone", d'interessante, lo specifico esemplare che vi sto presentando?!
Innanzitutto la sua linea, la sua elegante architettura, morbida ma senza eccessi, ma anche qualche altrettanto elegante decorazione scultorea, che qui sotto elencherò:
a) Quella triplice coppia di fiori sulle gambe, fiori che nascono dalle bocche dei tre “flauti pompeiani” sottostanti e che rappresentano, col loro esser filiformi e tesi verso il cielo, l’innalzarsi delle faville;
b) Carina anche quella bella margherita al centro del frontale, la quale altro non è che un omaggio al Re Sole, Luigi XIV;
c) Classiche le due rosette “Parigi” ai lati del frontale, realizzate con uno strumento che ben pochi scultori, oggi, sono ancora capaci di tener tra le mani, il mitico “Violino”;
d) La decorazione dei fianchi, eseguita tramite riquadrature scanalate nel marmo a raffigurare un rettangolo. Cosa, questa della decorazione scultorea ai fianchi, che è generalmente riservata solo ai camini più importanti.
Inutile ripetere che il suo disegno è francese (meglio ancora: “parigino”), come francesi sono TUTTI gli stili dopo il Rinascimento italiano, però… Però ricordiamoci sempre che i caminetti con la miglior qualità di scultura (come questo esemplare è) venivano scolpiti in Italia e più precisamente in Lunigiana (l’antica terra dei Luni, ai piedi delle Alpi Apuane), dove tanti laboratori di Scultura, su commissione delle Maison francesi, sfornavano opere d’altissima qualità, qualità raggiunta in più di duemila anni d’esperienza. Un Patrimonio Artistico ed Artigianale non eguagliabile, forse una delle poche cose che nessuna globalizzazione potrà sottrarci.
PROVENIENZA PARIGINA, SCULTURA ITALICISSIMA, PERFETTA CONSERVAZIONE, EPOCA NAPOLEONE III.