230 SETTECENTESCO ESEMPIO DI CAMINO "ÉTOILLES" IN RAFFINATO MARMO CALACATTA-VAGLI
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Come ben sanno gli addetti ai lavori, nella patria del “camino d’arredo” (la Francia, Parigi in testa) da più di 40 anni non è possibile smontare caminetti costruiti prima dell’anno 1775.
Il fatto, poi, che in Italia voi possiate trovar camini “francesi” *** del Seicento avanti Cristo non significa nulla, il nostro paese, purtroppo, è zeppo di falsari, e se qualche lettore vuole prove concrete di questa mia affermazione, mi venga a trovare e dedicheremo una mezzoretta all’illustrazione di queste prove. Credetemi, sarà una esilarante passeggiata tra le miserevoli italiche furberie, una sorta di simpatico film di Totò nel quale troverete camini “Salvator Rosa” del ‘500 (pensate che il loro ideatore è nato nel 1613 ed è dipartito nel 1670 senza aver mai visto un esemplare realizzato con la cornice DA LUI STESSO IDEATA PER I SUOI QUADRI E NON CERTO PENSANDO CHE SAREBBE DIVENUTA LA BASE DELLO STILISMO LUIGI XIV, VERSAILLES DOCET) oppure “rinascimentali” camini in pietra scolpiti ier l’altro (ed è facilissimo dimostrarlo) da scalpellini che non conoscono neppure la lingua ed i numeri latini che stanno scrivendo su tanto nobiliari frontoni.
Faccio questa premessa perché l’esemplare che sto presentandovi ora, pur essendo, rispetto ai sopradetti camini del ‘500, un ragazzetto imberbe, è da considerarsi, nell’ambito della sua famiglia di appartenenza, uno degli esemplari di Luigi XVI più antichi che sia possibile possedere.
La sua epoca, infatti, può farsi risalire agli ultimi anni del Settecento, probabilmente tra il 1790 e l’anno 1800. Come mai sfoggio tanta sicurezza/precisione sul suo periodo di nascita?
Per questioni “storico-tecniche” (ad esempio l’apposizione dei fianchi marmorei che prima dell’anno 1790 non veniva realizzata, oppure la particolare qualità della scultura e del disegno), questioni che mi farà Piacere approfondire de visu con quanti si dimostrassero interessati all’acquisto di questo esemplare.
Venendo al commento vero e proprio, ecco le caratteristiche più importanti di questo caminetto:
a) La sua misurina. Dovete pensare che in quel particolare periodo la possibilità di poter dotare la propria abitazione con uno o più camini era appannaggio solo dei Berlusconi dell’epoca, dei nobili, degli alti prelati e compagnia bella. E comunque, anche nel caso di committenti di buona borsa, era rarissimo che i camini venissero situati nelle camere da letto, come nel caso del “nostro” esemplare. A quell’epoca nessun camino di quella così piccola misura sarebbe stato posizionato in un salone di rappresentanza, può esser non facile comprenderlo ma vi assicuro che gli eventuali ospiti/visitatori di quella casa si sarebbero messi a ridere al vedere, nel grande salone di rappresentanza, un camino di quella misura, per i gusti del tempo lillipuziana.
b) Il suo ornato. Le sue decorazioni si limitano alla coppia di “étoilles” (stelle) poste ai latri del frontale. Esse non sono altro che “rose Parigi” (ne potrete vedere diverse aprendo le schede dei camini Luigi XVI “Deux Fleurs”, nei quali i fiori altro non sono, appunto, che queste rose Parigi).. che stavo dicendo? Ah, sì , le “étoiles” altro non sono che le stesse “Rose Parigi” giranti su se stesse, girandole floreali, quindi, che simboleggiano, nell’intenzione dello scultore, la Stella per eccellenza, cioè la Stella Cometa. Al di là della graziosa decorazione, qui abbiamo un chiaro invito morale: Al possessore di questo caminetto, alla sua famiglia, ai suoi figli, la nostra coppia di Stelle certamente potrà indicare la strada maestra da percorrere nella loro vita. In fondo un augurio di benessere e serenità.
c) Il suo Particolare e raffinatissimo marmo. Il marmo Calacatta-Vagli appartiene alla famiglia degli Statuari, la più nobile nell’ambito dei marmi apuani, ma.. almeno a mio parere, questo marmo, sempre venato di toni créme ed a volte d’un delicatissimo e quasi soffuso verde, appare più “caldo” del capofamiglia Statuario, il quale è bianchissimo come un pezzo di ghiaccio staccato da un iceberg millenario, troppo bianchissimo (licenza poetica), tanto bianchissimo da apparir “freddo”. Il Calacata, insomma, è un marmo nobile, fine, bello e simpatico, forse insuperabile tra i marmi di Bianco Colore.
PROVENIENZA PARIGINA, EPOCA ULTIMI ANNI DEL SETTECENTO, PERFETTA CONSERVAZIONE E PATINA DA AMATORE.
*** Per “francesi” intendo in stilismo francese (che poi, é quasi esclusivamente parigino) anche se la loro scultura è nella stragrande maggioranza dei casi italianissima.