PECCATO PER QUEL RIFLESSO DI LUCE IN FRONTE..
BACIATO IN FRONTE, FORSE E' UN SEGNO DEL DESTINO..
In misura medio-piccola, questo caminetto Luigi Filippo "Palmettes" (nome derivato dalla sua coppia di foglie di Palma che da cui sorgoni i capitelli..) é stato scolpito in marmo Bianco di Carrara qualità "P" (la lettera "P" sta per l'aggettivo "PURO"), beneficia di un ottimo stato di conservazione e di una patina da amatore, ci proviene da Parigi, la città patria dei camini più belli del mondo (pensate che, dai borghesi in su nella scala sociale, tutti avevano un camino in ogni ambiente, SPESSO ANCHE NELL'INGRESSO!!).
La sua epoca di costruzione é la Seconda Metà dell'Ottocento.
E forse è il più propriamente classico dei caminetti ottocenteschi, visto che le sue forme sono, ridotte nelle dimensioni, più o meno ricalcate dai camini del Rinascimento italiano, che in qualche modo si cercava di emulare..
Prende la sua forma 'rinascimentale dall'appena passato di moda stile Carlo X, stile che in Italia viene anche definito come "Tardo Impero", forse per via del fatto che le sue zampe sono a forma di piede leonino...
POTRETE VEDERE QUALCHE ESEMPLARE DI CARLO X NELLA SEZIONE "CAMINI IMPERO", COSI' CAPIRETE MEGLIO QUANTO STO SCRIVENDO QUI, CHE PARE COMPLICATO A CAPIRSI ANCHE A ME.
Immaginate questo caminetto con due zampe di leone ai piedi ed avrete un esemplare in stile Tardo Impero...
Dal caminetto Carlo X prende anche (e lo stile Luigi Filippo adotterà questo sistema in ogni suo esemplare..) la classica "ripresa del fumo", quella feritoia, quel vuoto tra le due barre frontali che faceva sì che il fumo eventualmente uscito dal focolare venisse (quando possibile..) preso per i capelli e riportato all'ovile..
Caminetto questo che ha avuto buona diffusione in tutta Europa, dal 1840 al 1880 (Inizio periodo Art Nouveau).
Per il 50% è stato costruito in Bianco Carrara, per la rimanente metà in ogni marmo conosciuto e...sconosciuto.
UNA CURIOSITA': SIETE DI FIRENZE, ROMA O CAPRI O COMUNQUE SIETE DI PASSAGGIO IN QUELLE ZONE?!
EBBENE, POTRETE AMMIRARE DIVERSI CAMINETTI PALMETTES DAL VIVO ENTRANDO NEGLI HOTEL JK DI QUELLE CITTA'..
SE QUESTI CAMINETTI PIACCIONO ALLO STILISTA PROPRIETARIO DI QUESTA CATENA DI HOTELS DI LUSSO (ED AI SUOI ARREDATORI/ARCHITETTI ETC...), QUESTO FATTO E' DA CONSIDERARSI UNA GARANZIA DELLA LORO INTRAMONTABILE BELLEZZA, NO?!
P.S: Vorreste sapere chi é lo stilista proprietario di questa catena di Hotels? Non posso dirvelo, é persona molto riservata e rischierei di perdere un cliente. Facciamo così: Cederò al gossip solo con le persone che verranno a trovarmi nella nostra mostra, OK?
NOTE IN CALCE: ECOLOGIA ED ANTICHI CAMINETTI
Sul mio comodino ho un testo di quelli apparentemente "leggeri", od almeno così credevo che fosse, a giudicare dalla sua copertina e dal suo titolo: "Mao perchè sei morto" di Massimo Bucchi, più o meno da me considerato sinora un semplice "cartoonist".
Devo dire invece che anche questa lettura si è rivelata interessantissima, direi.. "fulminante" e poiché non posso qui riassumervela compiutamente, ho scelto tra tutte, una vignetta che vede raffigurato un prete al capezzale del morente.. Il prete sta chiedendo al morente se ha qualcosa di cui pentirsi e questo signore, con la generosità e la fermezza dei momenti importanti dipinta in volto, gli dice: "LASCIO A MIO FIGLIO IL CERINO ACCESO".
Come a dire: Di questo mondo abbiamo fatto una pattumiera, fisica e morale, e ce ne siamo pure accorti ma non abbiamo fatto nulla per metterci una pezza, questo è il mio peccato più grande e questo rende più grande il mio dolore ora che me ne vado e devo lasciare questa discarica a mio figlio, il quale dovrà, incolpevole, provvedere alla sua pulizia.
Che c'azzecca questo mio discorso con il commento d'un caminetto ottocentesco?
Beh, nella mia vita posso dire d'aver provato, sin dall'inizio della mia attività, a tener pulito questo mondo, infatti per ogni caminetto che io raccolgo, restauro e vendo, c'è un pezzo di montagna che non viene cavata e scarnificata...
So bene che non sia facile credermi sulla parola, ma io pensavo a queste cose anche quasi mezzo secolo fa, al mio primo muovere nel campo del recupero, confortato nel pensiero di un inevitabile e certo successo (come si è giustamente illusi a vent'anni !!!) dal fatto che un caminetto antico è più "bello", più "vero", più "affascinante", più "artistico" e più "risparmioso" di uno nuovo, odorante di plastica ed acidi...
Un poco ho avuto ragione, più o meno alL'1 PER CENTO delle antiche aspettative!