AVVERTENZA IMPORTANTE:
QUESTO ESEMPLARE E' UN RECORDMEN IN QUANTO APPARE PUBBLICATO IN PIU' SEZIONI:
A) NELLA SEZIONE LIBERTY PERCHE' IL SUO AUTORE E' CONSIDERATO IL DESIGNER PIU' IMPORTANTE DEL PERIODO ART NOUVEAU;
B) NELLA SEZIONE ALTA GAMMA (IL MOTIVO NON DEVO NEPPURE SCRIVERLO, ANCHE IL CLIENTE PIU' PROFANO NE COMPRENDE LA QUALITA' E LA BELLEZZA);
"BELLEZZA E' LEGGEREZZA"
INTROVABILE, RAFFINATO E PARTICOLARMENTE GRAZIOSO CAMINETTO MAJORELLE CON CONTROCUORE D'ORIGINE (ANCH'ESSO DISEGNATO DAL MAJORELLE E NON, COME CAPITA IN TUTTI GLI ALTRI CASI, ACQUISTATO DA UNA FONDERIA PRODUTTRICE DI PROPRI MODELLI E POI "ACCOMPAGNATO AD UN CAMINO DI PROPRIO DISEGNO E PROPRIA PRODUZIONE), INTERPRETAZIONE ART NOUVEAU SU IMPIANTO ARCHITETTONICO D'UN LEGGERO BAROCCO, EPOCA SCULTURA FINE OTTOCENTO, PERFETTA CONSERVAZIONE, PREZZO RISIBILE SE SI PENSA CHE UNA SIMILE VERA E PROPRIA OPERA D'ARTE COSTERA' A VOI POCO PIU' CHE UN "CAMINETTO IN STILE" SPUTATO STANOTTE DA UN PANTOGRAFO CINESE E COMMERCIALIZZATO DA UNA QUALUNQUE DELLE MODERNE MARCHE DI CAMINETTI (NON MI CREDETE? ANDATE A VEDERE I LISTINI DEI CAMINETTI "NUOVI", E RIMARRETE DI STUCCO!).
QUANTO CI SAREBBE DA DIRE SU QUESTO CAMINETTO (!!), DISEGNATO DAL MAJORELLE (RITENUTO IL PIU' SIGNIFICATIVO E PROLIFICO ARCHITETTO DEL PERIODO LIBERTY) E FATTO SCOLPIRE IN ITALIA PER LA SUA "FABBRICA" DI NANCY.
QUI, VOLENDO LASCIAR SPAZIO ALLA BIOGRAFIA, UMANA ED ARTISTICA, DI QUESTO IMPORTANTE PERSONAGGIO, SCRIVERO' SOLO CHE IL NOSTRO LOUIS HA DISEGNATO PER QUESTO SPECIFICO SUO MODELLO DI CAMINETTO, ANCHE IL RELATIVO CONTROCUORE IN GHISA, LE CUI DECORAZIONI A RILIEVO RIPRENDONO EFFICACEMENTE IL MOTIVO FLOREALE ED ELEGANTEMENTE SINUOSO, DEL CAMINO STESSO..
Il designer francese Louis Majorelle è nato a Toul, vicino a Nancy, nel 1859. Suo padre, Auguste, che ha anche disegnato eleganti ed originalissimi mobili, aveva una propria fabbrica, la "Maison Majorelle", a Nancy.
Louis Majorelle ha studiato pittura dal 1877 presso l'Ecole des Beaux-Arts di Parigi col maestro Jean-François Millet, ma, dopo che suo padre è morto, è tornato a Nancy nel 1879 e ha assunto l'azienda di famiglia.
A partire dagli anni successivi, tuttavia, Louis Majorelle cade sempre più sotto l'influenza delle nuove forme d'arte in stile liberty, che era stato introdotta in Nancy specificamente da designers del vetro.
Così Louis Majorelle, decide d'impostare, servendosi della fabbrica paterna, un grande negozio di artigianato artistico nel quale proporre un poco di tutto quanto riguardava l'arredamento di una casa, dalle lampade ai mobili, dai caminetti alle più varie suppellettili.
Nel 1900 Majorelle ottiene un enorme successo presso la "Exposition Universelle et Internationale de Paris" (l'Esposizione per cui venne costruita la Tour Eiffel, per intenderci..) presentando un suo "interno di casa" completo.
I suoi disegni diventatano sempre più felicemente stravaganti ed investono ogni campo dell'arredamento, giungendo financo a disegnare e produrre oggetti metallici come i piedi e le chiusure di lampadari di vetro o gli "embrasse" che stringono le tende.
Nel 1901, un certo numero di imprese e laboratori di artigianato Art nouveau si uniscono al nostro Louis ed alla sua fabbrica per formare la famosissima "École de Nancy".
Emile Gallé, tanto per citare uno dei designer di quella scuola, è stata la sua prima "testa di ponte".
Nel 1916, durante la prima guerra mondiale, la fabbrica Majorelle viene distrutta da un incendio. Louis Majorelle fugge a Parigi, ritorna a Nancy a guerra finita e ricostruisce l'antica fabbrica .
Nel 1920 la sua progettazione diventa sempre più minimalista e formale, in corrispondenza alla nuova tendenza stilistica insieme con l'Art Déco.
Nel 1925 Majorelle partecipa di nuovo alla "Exposition Internationale des Arts Décoratifs et Industriels Moderns" a Parigi, riscuotendo ancora notevole successo a più di trent'anni di distanza dalla sua prima partecipazione, segno che le sue opere non erano effimeri sogni, ma avevano una loro valenza intrinseca e duratura.
Louis Majorelle morì nel 1926, Alfred Lévy divenne direttore della Maison Majorelle, casa che ha continuato ad ideare e produrre oggetti artistici servendosi dei più importanti architetti e designers del tempo, sino al suo anno di chiusura, il 1956.
IMPORTANTISSIMA NOTA SUI FORTUNATI CAMINI DOTATI DI CONTROCUORE D'ORIGINE IN GHISA.
Ritengo importante parlarvi di una cosa che sempre più viene evidenziata dai clienti interessati ad acquistare un camino provvisto del suo controcuore, questa:
"Mi scusi, Maurizio, ma non le pare che la ghisa del controcuore non collimi perfettamente con il marmo del camino?!"
"Certamente, signor Franco, che la mi pare proprio come sta dicendo lei.. Le dirò di più, sarei preoccupato se ci fosse perfetta collimazione (si vede che son laureato in lettere, eh.. Quando mai avete sentito il vocabolo collimazione? A dire il vero anch'io non l'ho mai sentito, mah, speriamo che esista..) tra le due superfici. E mi spiego meglio: La ghisa artistica, dopo la colata nella terra che le darà la forma, inizia a raffreddarsi. E non c'é Santo che tenga, durante il suo raffreddamento ella (la colata) si scompone, si restringe e ... più o meno a seconda della fortuna e della perizia del maestro fonditore, un poco perde le sue linee originali, sia in larghezza come in altezza e profondità. Ovviamente se lo spostamento dalle misure dello stampo è tale da rendere inutilizzabile l'oggetto di fusione, beh, lo si ributta nel forno per le colate successive. Mai, per fortuna, si potrà raggiungere la Perfezione. Quella la si può trovare in controcuori realizzati oggigiorno in alluminio pressofuso. C'è una ditta tedesca che li produce e li vende a circa 4000 € cadauno, però, provare per credere, al solo vederli si sente in bocca sapore di plastica. In ogni caso noi trattiamo, da ormai quasi mezzo secolo, SOLO ARTICOLI ANTICHI, lasciamo ai tedeschi -e presto anche ai cinesi- le loro volgari riproduzioni standardizzate quanto MODERNAMENTE PERFETTE. Io credo che chi compra un antico camino col suo altrettanto antico controcuore, deve accettare queste fantastiche imperfezioni, anzi deve amarle, perché, se lo ricordi signor Franco, la Bellezza che ci ha donato il bel tempo andato non la ritroveremo di certo nel prossimo futuro. Purtroppo.
Inoltre, signor Franco, quella che parrebbe una imperfezione (mentre è il segno d'un qualcosa d'artistico realizzato manualmente, con esperienza, sudore, amore e capacità creativa) si potrà eliminare facilmente con un poco di stucco nero (molto diffuso quello che si usa per le canne fumarie). Nell'antichità per questi raccordi usavano il gesso raffinato colorato di nero tramite un pizzico di polvere di grafite (ma andrà benissimo qualunque moderno pigmento nero del tipo di quelli usati per la colorazione delle fughe nei pavimenti/rivestimenti). In ogni caso, semmai chi monti abbia qualche incertezza su questa spicciola operazione, ci chiami e noi l'assisteremo facilmente.