606 LILLIPUZIANO CHEMINÉE BÉBÉ TRA ART NOUVEAU E ART DECO SCOLPITO IN MARMO STATUARIO CARRARA
€ 4.400,00
PREZZO IMPONIBILE € 4400 COMPRESA CONSEGNA
("IMPONIBILE" STA PER "+ IVA 4%, 10% o 22% A SECONDA DEI CASI")
Portate pazienza se divago un poco, ma accingendomi a commentare questo piccolissimo (meno d'un metro) e graziosissimo ed originalissimo caminetto d'epoca Liberty, a suo tempo commissionato e scolpito appositamente per la camera di un bambino (di un bambino ricchissimo, eh, pochi pargoli potevano permettersi un caminetto dedicato a loro) non ho potuto fare a meno di pensare ai bambini che qualche giorno fa sono stati oggetto di una incredibile ingiustizia e relativo maltrattamento.
Avete sentito alla televisione di quella giovane coppia che ha intentato causa, addirittura vincendola, ad un asilo per via dei rumori che i bambini producevano giocando nel cortile?
Ebbene, quei due signori, unitamente al giudice che ha loro dato ragione, non potrebbero mai comprendere la bellezza di questo rarissimo caminetto, essendo privi di sensibilità e d'umano amore.
Hanno fatto in modo di impedire a quei bambini di giocare (badate bene, giocavano solo dalle 9 alle 11 e dalle 16 alle 17e30, mica alle due di notte !!!! ), più o meno come impedire alla fiamma del nostro caminetto di crepitare alle nostre orecchie o di innalzarsi, romanticamente, ai nostri occhi.
Spero che il direttore dell'asilo faccia ricorso e lo vinca, alla faccia di quei due insensibili personaggi.
Andiamo però al commento del nostro cheminèe Bebé, il quale, pur così piccolino, ha natali illustri.
Nasce infatti da una struttura architettonica (la sua cornice stondata) la quale risale addirittura alla metà del Seicento.
Questa cornice nasce non come camino ma come cornice per quadri, dalla penna (o meglio, dal pennello) del pittore napoletano Salvator Rosa, il quale, stanco delle cornici di quel tempo, a suo gusto troppo barocche, disegnò, appunto, questa cornice, forse (ma non son Sgarbi, potrei sbagliarmi) la prima cornice minimalista della storia.
In Italia fu preso per pazzo, l'idea era troppo rivoluzionaria, ed ai Borboni le rivoluzioni non son mai piaciute, così quindi il nostro Salvator (che morì intorno al 1670) MAI vide un caminetto realizzato con questa fantastica cornice.
Furono gli Ateliers des Arts parigini, in quella seconda metà del Seicento alla ricerca di qualche novità artistica per far passare alla storia il loro re e mecenate (Luigi XIV, il Re Sole), che compresero quanto importante fosse quella novità e la scopiazzarono a man bassa, tanto che QUASI TUTTI i camini di Versailles hanno il contorno del focolare delimitato, appunto, da questa napoletanissima, cornice Salvator Rosa..
BELLA STORIA, EH?
NO?!
VI SARETE MICA ANNOIATI, EH!?
QUALCUNO DICE SI..
Ci sarebbe un altro passaggio, per giungere alla scultura di questa cornice, la quale divenne, nell'ottocento e per merito di uno dei pochi scultore francesi, un vero e proprio stilismo, con tanto di nome e tanto di successo. Ma questo ve lo risparmio, lavativi che non siete altro, magari lo dirò all'acquirente stesso del nostro simpaticissimo e paffuto caminetto.
SCOLPITO E RITROVATO IN COSTA AZZURRA, PERIODO PRIMI NOVECENTO, PERFETTA CONSERVAZIONE, NOBILE E CANDIDO MARMO STATUARIO CARRARA.
NOTE IN CALCE: ECOLOGIA ED ANTICHI CAMINETTI
Sul mio comodino ho un testo di quelli apparentemente "leggeri", od almeno così credevo che fosse, a giudicare dalla sua copertina e dal suo titolo: "Mao perchè sei morto" di Massimo Bucchi, più o meno da me considerato sinora un semplice "cartoonist".
Devo dire invece che anche questa lettura si è rivelata interessantissima, direi.. "fulminante" e poiché non posso qui riassumervela compiutamente, ho scelto tra tutte, una vignetta che vede raffigurato un prete al capezzale del morente.. Il prete sta chiedendo al morente se ha qualcosa di cui pentirsi e questo signore, con la generosità e la fermezza dei momenti importanti dipinta in volto, gli dice: "LASCIO A MIO FIGLIO IL CERINO ACCESO".
Come a dire: Di questo mondo abbiamo fatto una pattumiera, fisica e morale, e ce ne siamo pure accorti ma non abbiamo fatto nulla per metterci una pezza, questo è il mio peccato più grande e questo rende più grande il mio dolore ora che me ne vado e devo lasciare questa discarica a mio figlio, il quale dovrà, incolpevole, provvedere alla sua pulizia.
Che c'azzecca questo mio discorso con il commento d'un caminetto ottocentesco?
Beh, nella mia vita posso dire d'aver provato, sin dall'inizio della mia attività, a tener pulito questo mondo, infatti per ogni caminetto che io raccolgo, restauro e vendo, c'è un pezzo di montagna che non viene cavata e scarnificata...
So bene che non sia facile credermi sulla parola, ma io pensavo a queste cose anche quasi mezzo secolo fa, al mio primo muovere nel campo del recupero, confortato nel pensiero di un inevitabile e certo successo (come si è giustamente illusi a vent'anni !!!) dal fatto che un caminetto antico è più "bello", più "vero", più "affascinante", più "artistico" e più "risparmioso" di uno nuovo, odorante di plastica ed acidi...
Un poco ho avuto ragione, più o meno alL'1 PER CENTO delle antiche aspettative!