501 "AUTOREVOLE" GRIFFE DE LION IN CANDIDO MARMO BIANCO CARRARA "P"
€ 7.800,00
Larghezza Pianale 146 - Altezza max 107 - Larghezza bocca 105,5 - Altezza bocca 79 - Profondità pianale 38 c
PREZZO IMPONIBILE € 7800 CONSEGNA COMPRESA("IMPONIBILE" STA PER "+ IVA 4%, 10% o 22% A SECONDA DEI CASI")
HO DEFINITO QUESTO ESEMPLARE "AUTOREVOLE" IN QUANTO CI SONO CAMINI CHE NON HANNO NECESSITA' DI TANTE CHIACCHERE, SI PRESENTANO DA SOLI, SONO UN POCO COME L'UOMO DELL'AMARO MONTENEGRO O DEL DOPOBARBA DENIM, "L'UOMO CHE NON DEVE CHIEDERE MAI"
Premetto che l'ho montato (provvisoriamente, e lo si vede..) ancor prima di restaurarlo, ma ha ben poche cose da sistemare, in pratica il suo "restauro" si ridurrà ad un qualche imbellettamento (non più di tanto altrimenti che UOMO sarebbe?) ed ad una accurata ceratura.
PERCHE' NON L'HO RESTAURATO PRIMA DI PRESENTARVELO?
E' che siamo rimasti senza esemplari di questa razza (salvo il piccolo Griffe de lion che dovreste vedere alla destra del nostro se non venduto), "razza" attualmente molto richiesta (penso che questo fenomeno sia stato innescato da un architetto da molti ritenuto il più importante arredatore d'Italia -il suo nome é Michele.. il cognome mettetelo voi- il quale, oltre ad esser famosissimo di suo, scrive e diffonde libri nei quali, mi vien detto, compaiono spesso camini Griffe de Lion, rigorosamente in color Bianco bianco o Nero nero, senza mezze misure.
QUESTO CAMINETTO PARIGINO, ESEMPLARE D'EPOCA CARLO X (DATA LA SUA EPOCA DI NASCITA, 1830/40, IN ITALIA VIENE APPELLATO "TARDO IMPERO"), VEDIAMONE INSIEME LA SUA STORIA.
.
Ho qui sopra appellato "Carlo X" lo stile di questo caminetto, dal nome di un regnante francese della prima metà dell'Ottocento..
In effetti è così conosciuto universalmente, ma... questo Re Carlo X, o meglio, i suoi stilisti operanti negli Ateliers des Arts, sono fortemente debitori delle linee architettoniche e decorative di questo modello nei confronti dei camini italiani del Rinascimento.
SEGUITEMI:
Immaginate un camino ENORME, in un salone enorme della Firenze cinquecentesca (scrivo Firenze perché questa città è la culla dello stilismo rinascimentale, ma avrei potuto scrivere anche Milano o Roma, financo Guastalla, piccolo borgo vicino alla nostra sede in cui vi è un bel castello dei Gonzaga, colmo di esemplari rinascimentali le cui forme "SOMIGLIANO" (per usare un eufemismo) MOLTISSIMO AL NOSTRO FRANCESINO CARLO X.
Ebbene, quel camino rinascimentale fiorentino aveva (ed ha) le forme del nostro "Carlo X", né più né meno, SOLO CHE ERA MOLTO PIU' GRANDE ED IL SUO EREDE OTTOCENTESCO, CIOE' IL CARLO X, ERA ED E' MOLTO PIU' PICCOLO..
Insomma, a quei designers francesi della prima metà Ottocento è bastato RIMPICCIOLIRE le fiorentine linee rinascimentali per creare (si fa per dire) un nuovo stile.
COME SE NON BASTASSE QUEGLI INCALLITI COPIONI, DEL NOSTRO ITALICO ENORME CAMINO HANNO "RUBATO" ANCHE LA DECORAZIONE PRINCIPALE, I SUOI ZOCCOLI A FORMA DI LEONINA ZAMPA!
Adesso sto meglio, ho dato a Cesare quel che è di Cesare e non mi rimane altro da dire se non che il nostro Griffe de Lion, qui presentato nello stato del ritrovamento che pare Calimero, è di sana e robusta costituzione fisica ed una volta ben nettato e cerato farà la sua bella figura in ogni ambiente di ogni dimora, fosse anche (ed io ve l'auguro).. rinascimentale.
NOTE IN CALCE: ECOLOGIA ED ANTICHI CAMINETTI
Sul mio comodino ho un testo di quelli apparentemente "leggeri", od almeno così credevo che fosse, a giudicare dalla sua copertina e dal suo titolo: "Mao perchè sei morto" di Massimo Bucchi, più o meno da me considerato sinora un semplice "cartoonist".
Devo dire invece che anche questa lettura si è rivelata interessantissima, direi.. "fulminante" e poiché non posso qui riassumervela compiutamente, ho scelto tra tutte, una vignetta che vede raffigurato un prete al capezzale del morente.. Il prete sta chiedendo al morente se ha qualcosa di cui pentirsi e questo signore, con la generosità e la fermezza dei momenti importanti dipinta in volto, gli dice: "LASCIO A MIO FIGLIO IL CERINO ACCESO".
Come a dire: Di questo mondo abbiamo fatto una pattumiera, fisica e morale, e ce ne siamo pure accorti ma non abbiamo fatto nulla per metterci una pezza, questo è il mio peccato più grande e questo rende più grande il mio dolore ora che me ne vado e devo lasciare questa discarica a mio figlio, il quale dovrà, incolpevole, provvedere alla sua pulizia.
Che c'azzecca questo mio discorso con il commento d'un caminetto ottocentesco?
Beh, nella mia vita posso dire d'aver provato, sin dall'inizio della mia attività, a tener pulito questo mondo, infatti per ogni caminetto che io raccolgo, restauro e vendo, c'è un pezzo di montagna che non viene cavata e scarnificata...
So bene che non sia facile credermi sulla parola, ma io pensavo a queste cose anche quasi mezzo secolo fa, al mio primo muovere nel campo del recupero, confortato nel pensiero di un inevitabile e certo successo (come si è giustamente illusi a vent'anni !!!) dal fatto che un caminetto antico è più "bello", più "vero", più "affascinante", più "artistico" e più "risparmioso" di uno nuovo, odorante di plastica ed acidi...
Un poco ho avuto ragione, più o meno alL'1 PER CENTO delle antiche aspettative!