Molti non sanno (soprattutto gli antiquari "tuttologi", quelli che, con foulard firmato, labiale erremosciato e Patek Philippe al polso, ostentano competenze in tutto lo scibile antiquariale..) molti non sanno, dicevo, che questo antico caminetto è il papà di tutti i caminetti ottocenteschi... O meglio di tutti i caminetti "borghesi" (comprenderete più avanti il significato di questo strano aggettivo "borghese").
La storia della sua nascita è andata, più o meno, così: Siamo nel 1815-20, Napoleone Bonaparte ha lasciato una Europa sconquassata dalle sue prodezze, ma ricca di fermenti innovativi, e provvista di nuova oltre che più "democratica" ricchezza..
In Francia in particolare, la borghesia, che sino a qualche decennio prima era sparuta e sottoposta pesantemente alla nobiltà ed al clero, diventa la prima e potente fonte di ricchezza..
E come dappertutto avviene, i nuovi ricchi, i "parvenu" (termine col quale gli aristocratici francesi indicavano in modo derisorio quei borghesi che accedevano a nuovi agi sociali..), nel tentativo (devo dire riuscitissimo..) di imitare i Berlusconi dell'epoca ed i nobili in particolare, decidono anche loro di avere in ogni camera della loro abitazione un bel caminetto!!
Ma... per quanto agiati fossero rispetto ai loro avi servi della gleba, questi "parvenu" erano in fondo negozianti, artigiani, funzionari, burocrati di non altissimo livello, tutt'al più direttori di una filiale bancaria od addetti secondari alla riscossione delle gabelle..
Non potevano, quindi, spendere in magnificenze d'arredo tanto quanto i veri aristocratici, ed allora ripiegarono su di un modello di caminetto che comportasse costi alla loro portata..
Fu così che il nostro camino Luigi XV Bombé, armoniosissimo pur senza eccessi, fu il primo caminetto costruito in serie, il primo camino a soddisfare l'ansia emulativa dei parvenu borghesi.
Oddio, non è che un produttore dell'epoca ne facesse quantità "cinesi", ma già il fatto di progettare e realizzare serie di una qualche decina d'esemplari destinati ad essere commercializzati nell'ambito della borghesia era un bel passo avanti verso la caminettodemocrazia..
Avrei mille cose da raccontarvi su questo splendido quanto modesto caminetto, ma lo spazio è tiranno, scriverò qui, ancora e solo, che questo camino, oltre che capostipite di una incredibile famiglia di camini "europei" (non chiamateli "francesi", francese era lo stilismo, ma la scultura era per lo più carrarina o, tutt'al più, belga, rarissimamente francese..) è anche il papà (carnale..) del più famoso e costruito caminetto ottocentesco, il mitico Pompadur plat, la cui nascita avviene intorno al 1850 e durerà almeno fin verso il 1910.
QUESTO ESEMPLARE D'EPOCA PRIMA META' OTTOCENTO, E' STATO REALIZZATO IN MARMO "GIALLO FIORITO", ANTICA CAVAZIONE PIRENAICA DA PIU' DI UN SECOLO DEL TUTTO ESAURITA. LA SUA SCULTURA E' QUASI CERTAMENTE STATA REALIZZATA DA SCULTORI BASCHI, I QUALI, "SALTANDO" I PIRENEI STESSI, SI RECAVANO IN COSTA AZZURRA (DOV'E' AVVENUTO IL RITROVAMENTE DEL NOSTRO ESEMPLARE) A LAVORARE NEI LABORATORI DI SCULTURA GESTITI DAI FRANCESI NELLE CITTA' (NIZZA E MARSIGLIA) DOTATE DI PORTI, NEI QUALI POTEVANO GIUNGERE, COL MINOR COSTO POSSIBILE DI TRASPORTO, MARMI DA TUTTO IL MONDO. PERFETTE LE SUE CONDIZIONI.