Questo esemplare di caminetto Luigi XIV italiano (PROVENIENZA PADOVA) ci permette di ritornare sul discorso degli stili e del rapporto tra l'Italia e lo stilismo "internazionale", che poi era quello europeo. Magari il mio discorso vi apparirà un poco noioso, ma se siete interessati a questo elegante e prezioso esemplare, beh, leggetemi sopportandomi e scoprirete molte cose sul "vostro" caminetto.
Tutti sanno che alla fine del Rinascimento il pallino nel gioco dello Stile finisce in mano francese per non tornare più (come molti illusi nostri connazionali millantano) nelle patrie terre.. Partendo dal Seicento, TUTTI i nomi degli stili cantano la Grandeur francese: Luigi XIV, Luigi X, Luigi XVI, Luigi Filippo (mi pare che coi Luigi abbiamo finito), Direttorio, Impero, Carlo X, Napoleone III, Art Nouveau, Deco'...
E l'Italia, terra di navigatori, santi e poeti, che stava a fare?!
Copiava, per almeno 500 anni abbiamo copiato, ammettiamolo e smettiamola con l'usurpata e falsa manfrina che l'Arte sia solo italiana.. Lo è stata, certo, ma "i barbari" ci hanno superato e colonizzato, appunto, da circa 500 anni e noi dobbiamo smetterla di cercare di vivere di rendita, altrimenti ci rendiamo ridicoli...
In Italia succedeva questo:
Lo stilismo si faceva in Francia (in particolare negli Ateliers des Arts di Parigi), qualcuno (qualche italiano) orecchiava e riportava nella sua regione quello che dello stile in voga aveva capito (in genere poco e male). Non solo: Tutto queste scopiazzature avvenivano in tempi biblici (cioè in ritardo, MAI in tempo utile) ed erano pure "regionalizzate".. Spiego meglio questo termine: In Italia esisteva lo stile Luigi XV genovese, veneziano, napoletano e, dulcis in fundo, siciliano!! Insomma, ogni regione, comune o staterello piegava a modo suo quell'importato stilismo..
RARAMENTE L'ARCHITETTO CHE DISEGNAVA I CAMINI PER LA CASA DI CUI AVEVA REALIZZATO IL PROGETTO AVEVA CONTATTO DIRETTO CON LO STILISMO D'OLTRALPE. IL PIU' DELLE VOLTE, INFATTI, QUESTO PROFESSIONISTA ORECCHIAVA DA QUALCHE SUO COLLEGA O SEDICENTE MAESTRO E DISEGNAVA QUEL CHE POTEVA, SALVANDO IN GENERE DI OGNI STILE SOLO POCHE REGOLE GENERALI, CON RISULTATI IL PIU' DELLE VOLTE DELUDENTI.
STAVOLTA NON E' COSI', L'ARCHITETTO "PADOVANO" CHE HA DISEGNATO QUESTO CAMINO, OLTRE A CONOSCERE LE REGOLE AUREE DELLO STILE LUIGI XIV, DI QUESTO STILE CONOSCEVA ADDIRITTURA UNO SPECIFICO MODELLO, IL SOPRACITATO "CAPPELLO DI GENDARME" (NOMIGNOLO DERIVANTE DALLE LINEE "A LUNETTA" DEL FRANCESE CAPPELLO DELLA GENDARMERIE, ANTICA E NUOVA) E QUESTO MODELLO HA, PARI PARI, REALIZZATO.
SE PROPRIO DOVEVA COPIARE, BEH, POSSIAMO DIRE CHE, ALMENO, LUI, HA COPIATO BENE!
E' INTERESSANTE ED ESPLICATIVO DELLA CONOSCENZA STILISTICA FRANCESE DA PARTE DEL NOSTRO ARCHITETTO ANCHE L'USO DI UN MATERIALE PREZIOSO COME L'ONICE, MATERIALE PER NULLA USATO IN ITALIA IN FATTO DI CAMINETTI MENTRE IN FRANCIA ERA UN FATTO DI UNA CERTA FREQUENZA.
COMPLIMENTI, QUINDI, ALLA PENNA ED AGLI STUDI D'ARTE DELL'ANTICO ARCHITETTO CHE QUESTO CAMINETTO HA REALIZZATO NELLA SECONDA META' DELL'OTTOCENTO IN QUEL DI PADOVA.
P.S: SE AVRETE LA PAZIENZA DI SCORRERE TUTTE LE IMMAGINI, NELL'ULTIMA VEDRETE QUESTO CAMINO PRIMA DEL NOSTRO SMONTAGGIO. SONO STATO INCERTO SUL MOSTRARVELA IN QUANTO IL CAMINETTO RISULTA CHIUSO (ED ANCHE IN MALO MODO..), POI HO PENSATO CHE, SE NON ALTRO, QUESTA FOTOGRAFIA, IN UN MARE DI FALSARI COME L'ITALIA E', DIMOSTRA DELLA AUTENTICITA' DEL NOSTRO CAMINETTO, QUINDI VE LA MOSTRO.
NOTE A LATERE:
REGOLA PRIMA PER IL MONTAGGIO D'UN CAMINETTO CON FOCOLARE TRADIZIONALE....
C’è da montare un camino presso l’abitazione d’un vostro cliente, che fare?
Non potendo far qui un corso di fumisteria, né volendo dar numeri e tabelline pseudo-pitagoriche con le quale risolvere miracolosamente (avverbio che spesso sta per “drammaticamente”..) il problema, mi permetto di dare a tutti i professionisti del settore delle costruzioni UN SOLO CONSIGLIO, questo:
MAI AFFIDARSI ALL'AMICO MURATORE!! (SENZA OFFESA PER LA CATEGORIA DEI MURATORI, EH..)
Lui vi dirà..
”Ag peins me!!” (se è emiliano-romagnolo..)
“Fasso tutto mì “ (se è veneto o bergamasco..)
“Cumme lo faccio io, nun lo fa nissssciuno !!” (se è partenopeo....)
“Abdullah hamet saket” (senza offesa per i magrebini, ma proprio non li vedo come fumisti professionali..…)
In effetti, Lui, l’amico muratore, nella sua vita di focolari per caminetto ne ha “realizzati” tre..
Due li ha sbagliati clamorosamente (così portando gli amici che si son fidati di lui sull’orlo del suicidio per via dei continui e pesanti rimbrotti della loro moglie… “Sei un buono a nulla.. ”..Te l’avevo detto, io, che quel tuo amico del bar era un incapace..” etc… etc…), mentre il terzo focolare, quello che pare che funzioni, l’ha indovinato per caso e molto probabilmente funzionerà (quasi) regolarmente una volta su due.. Di sicuro, nell’occasione di una cena importante ed invernale (se non è inverno, mica l’accendete il camino, no ?!), date le cattive condizioni di vento e di pressione atmosferica, quel camino farà fumo a volontà e porterà dileggio al pur volonteroso ospitante, e così anche il terzo incauto cliente maledirà l’istante in cui ha preso l’insana decisione di affidarsi “al me amig murador”.
Ed invece, credetemi, il montaggio di un caminetto è cosa fattibilissima e quasi semplice per un professionista, mentre è un terno al lotto per gli improvvisatori (che in Italia sono una genia impressionante..).
E chi sono i professionisti addetti a tal opra?
Si appellano FUMISTI, sono circa 400 in tutta Italia ed ogni giorno ognuno di loro costruisce un caminetto (si fa per dire, in effetti, ad un fumista che lavori in solitario servono 4-5 giorni per eseguire un montaggio “in opera”, tempo che può dimezzarsi se il medesimo lavoro viene eseguito da due persone, come in genere accade..). In questo modo, ogni giorno il fumista aumenta la sua esperienza sino a giungere alla più completa affidabilità e sicurezza.
COME TROVARLO, STO FUMISTA?!
Beh, oggi internet ci viene in aiuto, qualche fumista lì lo si può trovare, ma… semmai lei ne avesse necessità ed avesse conservato questa letterina con i miei recapiti, sarò felice di indicarle (gratuitamente, eh..) il fumista più vicino a lei tra quanti, nei miei quasi 40 anni di attività in questo specifico settore, io abbia conosciuto..
MORALI (AL PLURALE PERCHE’ SON DUE..) DELLA FAVOLA:
Nella metà del ‘700, nella civile Francia, se un signore aveva la necessità di costruire un focolare, andava direttamente alla Corporazione dei Fumisti..
Ed alla fine, quel caminetto è stato certamente dispensatore di buone atmosfere e non portatore di accessi biliari..
Vogliamo noi, italiani del terzo millennio, esser da meno di quel signore d’oltralpe?!
Spesso apostrofo in questo modo quanti dei miei clienti (per risparmiar due lire..) si ostinino a scegliere l’ “economico” amico muratore:
“Ma signori, mettiamo che voi abbiate, che so, male alla schiena, per curarvi andate in ferramenta o dal vostro dottore?!”
Ecco, sinora noi italiani siamo andati in ferramenta, col risultato che i focolari in Italia non funzionano, a tutto vantaggio della commercializzazione di orribili, costosissimi e ciclopici “prefabbricati”, spesso recanti, sulla piastra in ghisa di fondo, la marca del costruttore con l’immancabile tragica “K”, oltre all’indirizzo (zona industriale etc.. etc..) con tanto di tel e fax…
Una tragedia nella tragedia !!
Salute (che è la cosa più importante di tutte..) a voi, Maurizio Dal Pezzo