Liberty - Art Nouveau
Alla mia vetusta età ormai non pensavo più che mi sarebbe capitato un altro e così potente..”colpo di fulmine”, anzi, un doppio colpo di fulmine, perché il camino che qui vi presento ha anche un gemello, una coppia unica al mondo, non oggetto di una produzione “in serie” (per quanto limitate fossero le serie del tempo) bensì commissionata da un privato senza dubbio danaroso (MOLTO danaroso) specificatamente per il grandissimo salone di rappresentanza del suo appartamento in avenue Rapp, graziosa strada parigina tra avenue Bosquet e avenue de l’Université, in un angolo di Parigi in cui vi sono diversi palazzi Art Nouveau (val la pena recarsi in quel piccolo paradiso parigino se si è amanti dell’Art Nouveau Pura, prima, cioè, che essa trapassi nel più generico “Liberty”).
Vediamo insieme le caratteristiche “fisico-artistiche”, di questo esemplare:
Il suo marmo è l’italiano Bardiglio (alpi Apuane, Lunigiana) anche se il nome che gli danno i francesi è “Bleu Turquin”. Però, dobbiamo dire che coloro che l’hanno scelto per scolpire questo caminetto avevano MOLTO buon gusto e tra le tante cavazioni di questo marmo (le quali vanno da un colore grigio scuro a toni più chiari, in tinta unita oppure pieni di reticoli nero venati) hanno scelto una qualità di marmo d’un Grigio leggerissimo (tanto leggero che a volte pare trasmigrare nel Bianco), appena accennato e, tocco di grande classe, con venature bianche, anch’esse leggerissime, quasi fossero “sottopelle”. Personalmente, è la prima volta che vedo questo tono di grigio così "chiaro" in un camino Bardiglio.
Ritengo doveroso fare una precisazione riguardo il nome del suo marmo e comincio col dire che data l'enorme varietà di "sfumature" e la relativa impossibilità a dar mille nomi alla stessa famiglia marmorea, diventa indispensabile dividere ogni tipo di camino, in due o tre "sottofamiglie".. Nel caso del marmo Bardiglio, abbiamo sostanzialmente due grandi "sottofamiglie": Il Bardiglio Imperiale (il più scuro) ed il Bardiglio chiaro (il più chiaro, ovviamente). Ma poiché in ambito mondiale, a far tempo dai giorni di Napoleone (primi Ottocento) la commercializzazione di questo marmo era in mano ai francesi ed i francesi lo vendevano come Bleu Turquin, avvenne che il Bardiglio chiaro (il più richiesto e commercializzato) prese il nome di Bardiglio Turchino..
La sua struttura fisica, la sua architettura, insomma, non esistendo una specifica “architettura Art Nouveau”, è un bel “mischio” di stilismo Luigi XIV (vedasi le gambe tutte rivolte al dinnanzi e vedasi il pianale che si dispiega tutto con una sola curvatura in aggetto al centro del pianale stesso) e stilismo Luigi XV (vedasi le classiche curve del frontale e l’utilizzo della decorazione propria del Luigi XV, cioè la conchiglia. Ricordiamoci che questo stile veniva anche appellato “Rocaille”, vocabolo che in francese significa -anche- “conchiglia”).
Di “marino”, c’è molto nelle decorazioni scultoree del nostro esemplare.. Oltre alla conchiglia centrale (la quale, va detto, è ispirata dalla classica “Coquille Bordelaise”, una classica interpretazione ideata da un “designer”, appunto, bordolese qualche decennio prima della costruzione del nostro camino) oltre alla conchiglia centrale, dicevo, c’è quella coppia di conchiglie (stavolta del tutto originali e mai viste altrimenti) apposte alle gambe. Ma non finisce qui l’apporto marino alla decorazione del nostro caminetto: Guardate quei rami fogliacei scolpiti ai lati del frontale, altro non sono che vegetazione marina che si culla seguendo il morbido movimento delle correnti, appunto, marine..
Bene, finito l’aspetto marinaresco, non potevano mancare i fiori in un camino Art Nouveau.. Ricordiamoci sempre che questo stilismo, in un primo momento, in Italia e non solo, veniva nominato “Arte Floreale”.
Devo dire che colui che ha progettato e disegnato questo camino aveva un animo semplice e buoni pensieri nella testa, tant’è che, in luogo di tante varietà di fiori rarissimi e complicatissimi, scelse di distribuire un poco dappertutto, qualche mazzolino di sola pervinca, un fiore “di campo” e quindi povero, ma solo apparentemente povero perché il significato della pervinca è l’Amicizia, quella vera e duratura. Un grande e nobilissimo significato che, in fondo, diventa anche un augurio d’Amicizia rivolto ai possessori di questo caminetto.
LA SUA NASCITA E' DA DATARSI AI PRIMI ANNI DEL NOVECENTO, DEL LUOGO DI PROVENIENZA ABBIAMO SCRITTO SOPRA, RIMANE SOLO IL DUBBIO SULLA SUA REALIZZAZIONE SCULTOREA (STAVOLTA NON ITALIANA) CHE IO DIREI ESEGUITA IN QUALCHE LABORATORIO DELL'ILE DE FRANCE. LA SUA CONSERVAZIONE E’ OTTIMALE.
